Il voto contrario al bilancio è segno di crisi amministrativa e politica
SIENA. La crescente riduzione delle risorse e la necessità di perseguire l’equilibrio di bilancio hanno fatto acquistare al conto consuntivo comunale una rilevanza fondamentale.
Non si tratta di un semplice adempimento contabile, ma di una dettagliata attività di reporting per consentire ai consiglieri comunali di avere tutte le informazioni possibili per verificare se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti e se possono essere attivate azioni correttive per utilizzare al meglio le risorse. E’ da questa fondamentale considerazione che intendiamo partire per una valutazione complessiva del voto consiliare che il 27 aprile ha portato alla bocciatura del conto consuntivo del Comune di Siena.
Il voto contrario al bilancio ha, in termini concreti, un significato inequivocabile: la maggior parte dei consiglieri ha ritenuto non conseguiti gli obiettivi prefissati dalla giunta Ceccuzzi. E’ evidente come il voto contrario di una parte della maggioranza di centro sinistra si sia tradotto in una bocciatura tanto amministrativa quanto politica; bocciatura che assume anche il significato di una autocritica sull’operato di chi ha condiviso progetti, scelte e responsabilità politiche.
Atti di questo genere, se pur traumatici, configurano un senso di responsabilità ben maggiore rispetto a quello di coloro che preferiscono adottare la politica dello struzzo o addentrarsi in improbabili piroette per scansare responsabilità dirette nel tentativo di attribuirle in modo esclusivo al proprio predecessore. L’esito del voto è sicuramente un atto di rottura con il passato dal quale si deve partire per aprire una fase di ripensamento e progettazione di un diverso modello di città da affidare al voto dei cittadini.
Ha ragione Ceccuzzi quando afferma che il rinnovamento in una città in cui non c’è più niente da depredare è irrinunciabile ed è proprio per questo che Siena non merita né promesse di coccole né consuntivi come quello presentato all’ultimo Consiglio Comunale del 27 aprile. Siena ha bisogno di una gestione etica, professionale ed equa della cosa pubblica.
E’, quindi, indispensabile favorire il coinvolgimento più ampio dei cittadini e la nascita di aggregazioni politiche che abbiano come unico scopo il bene comune e che siano, pertanto, ben distanti da quelle che hanno portato al disfacimento di una intera collettività.
Futuro e Libertà – Coordinamento senese