I toni terroristici del presidente non sono piaciuti ai sindacati
SIENA. L’assemblea dei soci del MPS è stata per il presidente Profumo la platea per rilanciare i temi su cui ha incentrato il Piano Industriale della Banca. Usando i suoi soliti toni terroristici ha parlato di esternalizzazioni quale unica alternativa ai licenziamenti e della necessità di eliminare il tetto statutario al diritto di voto previsto per i soci della Banca. Secondo Profumo l’eliminazione del tetto sarebbe la panacea ai problemi della Banca, unica possibilità per realizzare l’aumento di capitale da 1 miliardo previsto nel PI e un’opportunità per la Fondazione che vedrebbe così aumentare il valore delle azioni in suo possesso.
Più che a salvare la Banca a noi sembra che il presidente Profumo sia interessato ad agevolare qualche socio privato, per adesso a noi sconosciuto, che con il valore attuale del titolo avrebbe la possibilità di accaparrarsi la maggioranza della proprietà della Banca diventando socio di riferimento e lasciando alla Fondazione un ruolo marginale.
Al verificarsi di questo scenario, purtroppo molto realistico, chi garantirà il legame con il territorio di riferimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali? Il presidente Profumo? Ribadire, come ha fatto nell’assemblea dei Soci, che le esternalizzazioni sono l’unico modo per evitare i licenziamenti non ci sembra una garanzia in questo senso.
Invece di recitare il ruolo di salvatore della Banca e della sua senesità sarebbe meglio che si occupasse veramente del rilancio delle politiche commerciali del MPS visto che i risultati della gestione caratteristica continuano a non presentare risultati positivi, e certamente non per colpa dei dipendenti che, nonostante le difficoltà e le incertezze, continuano a lavorare con quell’attaccamento alla Banca che li ha sempre contraddistinti.
È sotto gli occhi di tutti che le questioni della Banca e della Fondazione stanno fortemente animando la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali del 26 e 27 maggio. Da parte nostra non possiamo che auspicare che la discussione stia nel merito delle varie tematiche ed in particolare chiediamo a tutti i candidati a Sindaco di Siena di esprimersi in modo chiaro e netto rispetto a come intendano tutelare i livelli occupazionali e le risorse economico-finanziarie di questo territorio, da sempre, storicamente così legato alle sorti di Banca e Fondazione.
La Fondazione, le Istituzioni cittadine, le parti sociali e tutti i soggetti economici interessati devono essere consapevoli che il mantenimento del tetto statutario è l’unico modo per salvaguardare il legame della Banca con la Città e per far sì che l’eventuale nuovo socio debba sottoscrivere l’aumento di capitale nell’interesse della Banca, dei lavoratori e del territorio e non solo per interesse e profitto personali.
(Foto Corrado De Serio)