La forza e le idee dei lavoratori per il rilancio della banca
SIENA. L’adesione allo sciopero di oggi conferma che i Lavoratori sono contro la volontà aziendale di escluderli dal confronto e dalla discussione sul loro lavoro e il loro futuro.
Si è trattato di uno sciopero difficile, in una fase caratterizzata dalla mancanza di prospettive certe, ma i Lavoratori hanno dimostrato di voler essere protagonisti del rilancio dell’Azienda e di non accettare una logica che scarica su di loro tutto il peso della crisi, che sembra invece lasciare assolutamente indenni, a giudizio anche di Banca d’Italia ed UE, le retribuzioni dei Top Manager.
Già nelle nostre assemblee, numerose e partecipate, nelle nostre manifestazioni e nei nostri presidi, è emersa la volontà di confrontarsi con i problemi dell’Azienda a partire da proposte che, pur facendosi carico della riduzione dei costi complessivi, non si trasformino in pura e semplice messa in discussione dei livelli occupazionali e smantellamento delle garanzie contrattuali.
La partecipazione allo sciopero, pur in una situazione così difficile e complessa, ci conferma nella determinazione di chiedere alla Dirigenza l’immediata riapertura del confronto e l’accantonamento di progetti sbagliati, quali le minacciate esternalizzazioni. Tanto più in un momento in cui nulla è dato sapere sui progetti di revisione del Piano Industriale “concordati” con la UE, in presenza però di indiscrezioni di stampa che parlano di ulteriori esuberi, chiusura sportelli, esternalizzazioni.
Si è trattato di uno sciopero difficile, in una fase caratterizzata dalla mancanza di prospettive certe, ma i Lavoratori hanno dimostrato di voler essere protagonisti del rilancio dell’Azienda e di non accettare una logica che scarica su di loro tutto il peso della crisi, che sembra invece lasciare assolutamente indenni, a giudizio anche di Banca d’Italia ed UE, le retribuzioni dei Top Manager.
Già nelle nostre assemblee, numerose e partecipate, nelle nostre manifestazioni e nei nostri presidi, è emersa la volontà di confrontarsi con i problemi dell’Azienda a partire da proposte che, pur facendosi carico della riduzione dei costi complessivi, non si trasformino in pura e semplice messa in discussione dei livelli occupazionali e smantellamento delle garanzie contrattuali.
La partecipazione allo sciopero, pur in una situazione così difficile e complessa, ci conferma nella determinazione di chiedere alla Dirigenza l’immediata riapertura del confronto e l’accantonamento di progetti sbagliati, quali le minacciate esternalizzazioni. Tanto più in un momento in cui nulla è dato sapere sui progetti di revisione del Piano Industriale “concordati” con la UE, in presenza però di indiscrezioni di stampa che parlano di ulteriori esuberi, chiusura sportelli, esternalizzazioni.
SEGRETERIA FISAC MPS