I firmatari, restando iscritti al partito, auspicano che Forza Italia ritrovi una chiara visione politica
SIENA. Il coordinamento Provinciale di Forza Italia, riunitosi in data odierna (18 marzo), ha deciso di rimettere il mandato nelle mani del Presidente Berlusconi, dando le dimissioni dall’organismo.
I firmatari, restando iscritti al partito, auspicano che Forza Italia ritrovi una chiara visione politica, oggi offuscata da molti avvenimenti e posizioni assunte, che disorientano i dirigenti e gli iscritti.
I firmatari rivendicano, con forza e con chiarezza, il fatto di essere stati e di essere alternativi alla sinistra; scelta radicale e certamente non legata ad opportunismi nella provincia più di sinistra d’Italia; provincia in cui l’economia e la politica hanno avuto per decenni uno stretto collegamento.
Quanto sopra affermato è palesemente comprovato dalle posizioni assunte localmente che, solo negli ultimi 3 anni, hanno :
– determinato la caduta del Sindaco del PD nel comune capoluogo di Siena;
– favorito e promosso la coalizione per le comunali di Siena 2013 che ha visto sfiorare la vittoria al candidato sindaco Dr Eugenio Neri;
– visto sostenere e vincere coalizioni alternative al PD – per la prima volta – in 5 comuni della provincia, in controtendenza rispetto al dato elettorale nazionale di F.I..
I firmatari, nell’evidenziare che ritengono sostanziale il rapporto politico di convergenza con gli altri partiti di centro destra, sottolineano il disappunto rispetto a posizioni politiche nazionali, spesso non condivisibili, assunte dal partito su basilari temi di natura etica e culturale, senza che tali posizioni siano scaturite da un dibattito interno.
Preme poi dare rilievo al mancato rinnovo di iscrizione al partito di molti “forzisti storici” , motivato dalla manifesta indifferenza della dirigenza centrale a tematiche locali senesi, ma di grande interesse nazionale.
Pur avendo trovato nella persona del Coordinatore Regionale (e di pochi altri) un supporto che ha garantito una locale libertà di azione, senza interferenze sulle scelte politiche legate alle candidature amministrative, con la sola esclusione della candidatura dell’amico Alessandro Nannini, decisa direttamente dal Presidente Berlusconi, i firmatari ritengono che il sostegno del Partito ( nei suoi vari livelli) all’azione locale , sia stato difettoso.
I firmatari osservano inoltre che :
– Le ultime note vicende, correlate all’elezione del nuovo Capo dello Stato, hanno visto Forza Italia interrompere la collaborazione con il primo ministro Renzi (il così detto patto del Nazareno). Un accordo politico che, pur ricercando l’interesse del paese e la più ampia condivisione fra maggioranza e il primo partito di opposizione, nella redazione delle riforme istituzionali e nella formulazione della nuova legge elettorale, molto aveva fatto discutere, animando anche inopportune pubbliche prese di posizione da parte di alcuni esponenti nazionali del partito;
(Localmente, certe perplessità rispetto al patto del Nazareno, si sono acuite per la mancata partecipazione attiva , frutto di estemporaneità , all’elezione del Presidente della Repubblica, ritenuto persona di grande profilo, moralità e cultura.)
– Ulteriori recenti manifestazioni pubbliche nazionali di dissenso rispetto alla linea del partito, operate da parlamentari che intendevano sostenere la validità del patto del Nazareno, come le modalità di alcuni eventi conosciuti solo a mezzo stampa, riferiti alle elezioni regionali della Toscana, hanno prodotto aggiuntiva disaffezione e confermato la volontà di disimpegno, facendo ritenere opportuno prendere le distanze da ogni posizione che produce solo divisioni interne , smarrisce l’elettorato e alimenta dubbi;
– Nel partito stanno prevalendo logiche correntizie, che impediranno di cogliere appieno la rinnovata spinta che il Presidente Berlusconi cerca di imprimere, tentando nel contempo di ricucire una auspicata alleanza fra tutte le forze politiche di centro destra;
– Tutt’ora non è chiara né definitiva la linea politica del partito.
La stima nei confronti del Presidente Berlusconi, riuscito nell’impresa di compattare i moderati italiani e a portare a compimento molte riforme, pur in un clima ostile nei suoi confronti, nel contesto suddetto, non può da sola far prevalere l’opportunità di tacere e quindi non prendere posizione . I firmatari reclamano autonomia e chiarezza.