SIENA. Apprendiamo che fra la fine del 2014 e i primi giorni del 2015, il presidente della Provincia di Siena ha incontrato le rappresentanze sindacali per una prima informazione circa la prossima riorganizzazione dei servizi della Provincia, da distribuirsi, secondo il nuovo assetto dirigenziale costituito da n. 3 dirigenti, a tempo indeterminato, e il Segretario Generale.
La nuova organizzazione dei servizi, nella stesura definitiva, interesserà l’intero sistema Provincia -funzioni proprie e funzioni delegate-, in attesa che la Regione Toscana, con proprio provvedimento, determini modalità e tempi per riassumere in proprio o trasferire ad altri enti le funzioni non fondamentali delle Province secondo le indicazioni di cui alla legge n.56/2014 e legge di stabilità.
In quest’ottica il presidente ha anticipato ai sindacati che verranno prorogate le figure di P.O. in essere e i cosiddetti ’”art. 17”, fino alla data del 15 febbraio 2015, per dare modo ai nuovi dirigenti di proporre la nuova organizzazione dell’ente. Ha comunicato anche che dal 10.01.2015 e fino al 15.02.2015, saranno attribuite due nuove posizioni organizzative di alta professionalità, una al settore servizi finanziari e l’altra alla polizia provinciale. Si apprende, inoltre, che l’amministrazione sta valutando la possibilità, concessa, a detta loro, dalla legge di stabilità 2015, di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato, relativi alle funzioni di formazione e lavoro tramite il loro finanziamento con i fondi strutturali e quindi senza incidere sul costo del personale nel bilancio della Provincia. Ciò varrebbe anche per la figura dirigenziale.
Leggendo, però, la Legge di stabilità 2015 al comma 429 è scritto testualmente “Allo scopo di consentire il regolare funzionamento dei servizi per l’impiego, nonché la conduzione del Piano per l’attuazione della raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 22 aprile 2013 sull’istituzione di una «Garanzia per i giovani», le città metropolitane e le province che, a seguito o in attesa del riordino delle funzioni di cui all’articolo 1, commi 85 e seguenti, della legge 7 aprile 2014, n. 56, continuino ad esercitare le funzioni ed i compiti in materia di servizi per l’impiego e politiche attive del lavoro, fermo restando il rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa complessiva di personale, hanno facoltà di finanziare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato nonché di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa strettamente indispensabili per la realizzazione di attività’ di gestione dei fondi strutturali e di interventi da essi finanziati, a valere su piani e programmi nell’ambito dei fondi strutturali. Allo scopo di consentire il temporaneo finanziamento dei rapporti di lavoro di cui al primo periodo del presente comma, in attesa della successiva imputazione ai programmi operativi regionali, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e’ autorizzato, nei limiti di 60 milioni di euro a valere sul Fondo di rotazione per la formazione professionale e l’accesso al fondo sociale europeo di cui all’articolo 25 della legge 21 dicembre 1978, n. 845, a concedere anticipazioni delle quote europee e di cofinanziamento nazionale dei programmi a titolarità delle regioni cofinanziati dall’Unione europea con i fondi strutturali. Per la parte nazionale, le anticipazioni sono reintegrate al Fondo a valere sulle quote di cofinanziamento nazionale riconosciute per lo stesso programma a seguito delle relative rendicontazioni di spesa”.
A fronte della Legge di Stabilità e sulla base di quanto appreso da fonte sindacale, sarebbe opportuno che il presidente esplicitasse in modo chiaro ed inequivocabile su quale base giustifica la decisione sua e della sua giunta di prorogare i contratti a tempo determinato nel settore della formazione lavoro e quanti sono questi contratti quante persone ne beneficerebbero e il costo complessivo. Questo crediamo lo debba prima di tutto ai lavoratori a tempo indeterminato della Provincia che ad oggi vista l’entrata in vigore della Legge di Stabilità e tenuto conto che la Regione Toscana dovrebbe ad oggi non ha ancora espresso le proprie intenzioni in merito alle funzioni delegate alle Province continua a sentir parlare e a vedere applicate le norme del taglio pari al 50% sul costo del personale. Ci permettiamo di ricordare anche che le regole europee sull’utilizzo dei fondi strutturali vietano da sempre il loro impiego per spesa corrente del personale. Senza contare che sorge il dubbio che si facciano rientrare dalla finestra persone che avrebbero dovuto uscire dalla porta.
Forza Italia-Siena – Coordinamento Provinciale di Siena