"Come può funzionare la partecipazione, se non vl è neanche il Consiglio comunale?"
SIENA. I parlamentini territoriali per i quali i senesi sono chiamati a votare domenica 8/6 prossimo, sono inutili, in quanto, consultivi e privi di capacità deliberative: le decisioni prese dalla Consulte possono essere disattese se non azzerate dall’amministrazione comunale. L’inutilità di un appesantimento amministrativo-politico tangibile, questo rappresentano le Consulte territoriali.
Se il legislatore ha abolito le Circoscrizioni, ci domandiamo come mai si renda necessario re-introdurre un organismo privo di forza istituzionale poiché solo di consultazione. La “partecipazione della popolazione del territorio” -questa la spiegazione da Regolamento- la si ottiene ascoltando i cittadini e facendo attività politica sul territorio e per il territorio.
A Siena, con l’attuale maggioranza consiliare, i processi decisionali delle Istituzioni democratiche e la “partecipazione dal basso” non funzionano neppure con le forze di opposizione presenti nei banchi del Consiglio che non vengono ascoltate ancorché in presenza di importanti aspetti della vita cittadina. Ci domandiamo come possano funzionare in una situazione priva di strumenti legiferativi e istituzionali propri quale sono le Consulte.
Ci domandiamo inoltre quale ruolo pro-attivo possa esercitare una Consulta Territoriale se nelle proposte di indirizzo e nelle scelte dell’Amministrazione, questa ha il solo e mero potere consultivo.
I processi di democrazia e partecipazione necessiterebbero della più ampia condivisione e convergenza politica. Le Consulte senesi, alla formazione delle quali parteciperanno solo due liste, non sono rappresentative di tutta le città e come possono essere, quindi, uno “strumento di partecipazione dei cittadini del territorio”?
Se il legislatore ha abolito le Circoscrizioni, ci domandiamo come mai si renda necessario re-introdurre un organismo privo di forza istituzionale poiché solo di consultazione. La “partecipazione della popolazione del territorio” -questa la spiegazione da Regolamento- la si ottiene ascoltando i cittadini e facendo attività politica sul territorio e per il territorio.
A Siena, con l’attuale maggioranza consiliare, i processi decisionali delle Istituzioni democratiche e la “partecipazione dal basso” non funzionano neppure con le forze di opposizione presenti nei banchi del Consiglio che non vengono ascoltate ancorché in presenza di importanti aspetti della vita cittadina. Ci domandiamo come possano funzionare in una situazione priva di strumenti legiferativi e istituzionali propri quale sono le Consulte.
Ci domandiamo inoltre quale ruolo pro-attivo possa esercitare una Consulta Territoriale se nelle proposte di indirizzo e nelle scelte dell’Amministrazione, questa ha il solo e mero potere consultivo.
I processi di democrazia e partecipazione necessiterebbero della più ampia condivisione e convergenza politica. Le Consulte senesi, alla formazione delle quali parteciperanno solo due liste, non sono rappresentative di tutta le città e come possono essere, quindi, uno “strumento di partecipazione dei cittadini del territorio”?
Invitiamo, pertanto i senesi a non recarsi alle urne per non avallare una inutile e antistorica scelta.
Forza Italia – Siena