Preiccupazione e perplessità sulla lettera della Fondazione ai 4 consiglieri
SIENA. Il neo Presidente della Fondazione MPS dimostra la volontà di risolvere il problema delle cosiddette ‘dimissioni volontarie’ di due dei quattro amministratori della Banca MPS di propria nomina, per la cooptazione, da parte del Cda della Banca stessa, di due designati da Fintech Advisory Inc e BTG Pactual Europe LLP; “pattisti” con i quali la Fondazione detiene il 9% del capitale sociale della Banca. Questo best effort è richiamato appunto da una clausola del patto parasociale tra i 3 soggetti che costituiscono una governance stabile della Banca Monte dei Paschi, così come auspicato, per le Fondazione bancarie, anche dal presidente delle Acri Guzzetti.
La decisione del presidente della Fondazione di inviare una lettera ai 4, come apprendiamo dalla stampa, e la possibilità di una ricompensa per il mancato incasso da ora alla fine naturale del mandato, accompagnato da “politici” riconoscimenti da parte degli enti locali, però, lascia molto perplessi e alquanto preoccupati.
Dire che la prima partita giocata dal neo Presidente è stata persa, come riporta il Corriere della Sera, è un eufemismo. Anche solo pensare a una sorta di “gratitudine cittadina”, è un’offesa a Siena e ai molti senesi che a questa città e alle sue istituzioni ci tengono molto. Diciamo invece che è in atto l’ennesima partita tutta interna a quel PD che ha portato la Fondazione, la Banca e la città nell’attuale stato.
Quindi, pur ritenendo il Presidente della Fondazione persona di grande rettitudine e cultura, la spirale che vede una Fondazione che aveva in origine 87% di proprietà della Banca ridotta al possesso del 2,5%, parlare di indennizzi e distribuzione di proventi, lascia oltremodo perplessi. Ricordiamo che la Fondazione ha difficoltà economiche per perseguire progetti propri.A nostro avviso occorre prioritariamente il rafforzamento patrimoniale dell’Ente, aspettando a distribuire dividendi (meno che mai il patrimonio), e il rafforzamento del legame tra Banca e territorio, che passa necessariamente attraverso la Fondazione e i propri membri all’interno del Cda di Monte dei Paschi.
Non solo come provocazione, proponiamo che la Fondazione, il giorno che la Banca tornerà a distribuire utili, valuti negli anni la possibilità di risalire di qualche punto percentuale nella proprietà della Banca stessa, per dare un nuovo futuro al territorio e rendere più stabile un patto sociale di governance, a oggi valido solo per circa 2 anni.
La decisione del presidente della Fondazione di inviare una lettera ai 4, come apprendiamo dalla stampa, e la possibilità di una ricompensa per il mancato incasso da ora alla fine naturale del mandato, accompagnato da “politici” riconoscimenti da parte degli enti locali, però, lascia molto perplessi e alquanto preoccupati.
Dire che la prima partita giocata dal neo Presidente è stata persa, come riporta il Corriere della Sera, è un eufemismo. Anche solo pensare a una sorta di “gratitudine cittadina”, è un’offesa a Siena e ai molti senesi che a questa città e alle sue istituzioni ci tengono molto. Diciamo invece che è in atto l’ennesima partita tutta interna a quel PD che ha portato la Fondazione, la Banca e la città nell’attuale stato.
Quindi, pur ritenendo il Presidente della Fondazione persona di grande rettitudine e cultura, la spirale che vede una Fondazione che aveva in origine 87% di proprietà della Banca ridotta al possesso del 2,5%, parlare di indennizzi e distribuzione di proventi, lascia oltremodo perplessi. Ricordiamo che la Fondazione ha difficoltà economiche per perseguire progetti propri.A nostro avviso occorre prioritariamente il rafforzamento patrimoniale dell’Ente, aspettando a distribuire dividendi (meno che mai il patrimonio), e il rafforzamento del legame tra Banca e territorio, che passa necessariamente attraverso la Fondazione e i propri membri all’interno del Cda di Monte dei Paschi.
Non solo come provocazione, proponiamo che la Fondazione, il giorno che la Banca tornerà a distribuire utili, valuti negli anni la possibilità di risalire di qualche punto percentuale nella proprietà della Banca stessa, per dare un nuovo futuro al territorio e rendere più stabile un patto sociale di governance, a oggi valido solo per circa 2 anni.
Forza Italia – Siena