SIENA. In merito all’appello firmato da 13 sindaci della provincia di Siena contro la fusione dei comuni Gianfranco Maccarone (vicepresidente provinciale FDI-AN) e Mattia Savelli (dirigente provinciale FDI-AN) dichiarano: “Noi non possiamo che appoggiare convintamente l’appello lanciato da ben 13 sindaci della provincia contro la fusione dei comuni. Quando il sindaco di Chianciano si espose in prima persona contro tale eventualità noi ci dichiarammo in piena sintonia con la sua posizione e lo stesso lo ribadiamo ai 13 sindaci che oggi si dicono contrari. Da sempre Fratelli d’Italia –AN, in provincia di Siena, si è esposta contro questa insensata moda delle fusioni tra comuni. Noi crediamo fermamente che i cosiddetti piccoli comuni, che poi tanto piccoli non sono, siano un baluardo sia per garantire una pronta e puntuale gestione ed erogazione dei servizi sia per consentire una maggiore partecipazione politica dei cittadini alle decisioni delle amministrazioni. Fonderli significa rendere i servizi meno vicini ai cittadini e toglier loro un controllo capillare sulle decisioni fondamentali. I disservizi, la lontananza dell’istituzione dal tessuto sociale non possono garantire i risparmi presunti, di cui i fautori di tale iniziativa parlano ad ogni occasione utile. Non vogliamo nemmeno ribadire l’inutilità di ridurre il numero dei consiglieri comunali, visto che attualmente percepiscono un gettone di presenza che è assolutamente irrilevante. Inoltre non ci scordiamo che fondere dei Comuni formerebbe dei carrozzoni che sarebbero tutto tranne che utili ed efficienti, attualmente molti comuni governati da giunte targate PD sono mal organizzati e mal gestiti quindi ci domandiamo come molti amministratori che non riescono a gestire gli attuali municipi possano voler governare delle realtà con il doppio dei loro attuali cittadini. Ci rammarichiamo in particolare del mancato sostegno a questa iniziativa dei sindaci di Chiusi, Sarteano, Montepulciano, Torrita di Siena e Sinalunga e ci auguriamo quanto prima che si associno a questa battaglia per tutelare il valore strategico e culturale dei comuni”.