Maccarone e Savelli criticano le modalità attuate dal PD
SIENA. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato congiunto di Gianfranco Maccarone (vice-presidente provinciale Fratelli d’Italia-AN) e Mattia Savelli (dirigente provinciale Fratelli d’Italia-AN) sul tema delle fusioni comunali.
“La proposta fu lanciata nel 2014 dal Movimento 5 Stelle e adesso il PD, intravedendo nelle fusioni una possibilità, la prende al volo per mantenere intatti i suoi centri di potere. Per noi è soltanto una manovra politica da azzeccagarbugli. Da un anno il Partito Democratico ha elaborato varie ricette di fusioni opinabili se non proprio improbabili, ma negli ultimi giorni c’è stata una netta accelerazione con l’accordo siglato tra il PD di Montepulciano e quello di Torrita di Siena per iniziare un percorso di fusione tra i due Comuni. A nostro avviso sono sicuramente poco condivisibili le modalità con cui i due sindaci hanno manifestato la volontà di fondersi, in una riunione di partito, senza preventivamente informare e dare dettagli su pro e contro della loro iniziativa alla cittadinanza. In linea generale non siamo a priori contrari alle fusioni, a patto che siano avanzati progetti atti a portare un effettivo risparmio amministrativo senza intaccare l’identità e la specificità dei comuni interessati. Nel caso di specie siamo convinti che un’eventuale fusione causerebbe un allontanamento delle istituzioni dal cittadino ed i risparmi sarebbero assolutamente esigui, se non addirittura inesistenti. Inoltre non vediamo un’affinità tra i comuni di Torrita di Siena e Montepulciano tale da consentire una fusione senza lo snaturamento di ambedue le realtà sono ormai anni che gli amministratori dei comuni della Valdichiana Senese si destreggiano maldestramente tra “servizi associati”, quasi sempre fallimentari, che hanno prodotto solo disservizi e sperpero di denaro pubblico; non possiamo non pensare a ciò che è avvenuto con la sede del SUAP di Torrita di Siena, una sorta di “cattedrale nel deserto” che nelle intenzioni doveva essere il centro operativo per i servizi associati dei Comuni del Sud della provincia, ma che attualmente non è altro che un edificio immenso praticamente inutilizzato se non per qualche sparuto ufficio. Siamo dunque perplessi dal fatto che dei sindaci già in seria difficoltà nel gestire dei comuni con un territorio ed una popolazione contenuta, vogliano dar vita ad un comune da oltre 20mila abitanti e con una superficie di circa 230 chilometri quadrati. Dal nostro punto di vista sembra una mera manovra politica per arginare la crisi di voti che il PD locale ha sta subendo e soprattutto per indebolire i vari progetti civici che insidiano la leadership del centrosinistra. Crediamo che, come più volte detto dal sindaco di Chianciano Terme Andrea Marchetti, sia necessario un progetto di riordino delle autonomie locali che dia maggiori risorse ai “piccoli campanili” affinchè siano meglio amministrati mantenendo allo stesso tempo una forte prossimità del governo del territorio con i cittadini, che in questo modo potranno continuare ad esercitare un controllo sulla gestione della cosa pubblica. In tutto questo non si sa cosa intendano fare gli amministratori targati PD con Sinalunga; fino a poco tempo fa si parlava di una possibile fusione con Torrita di Siena e Trequanda ma alla luce dei recenti sviluppi questa ipotesi sembra accantonata per non si sa quale altro progetto. Spero soltanto che i cittadini non si lascino distrarre dalle previsioni fin troppo ottimistiche di chi vorrebbe portare avanti queste manovre per un mero interesse di partito.”