Fiorenza Bettini: “Diciamo 'sì' all’applicazione dei referendum sull’acqua e servizi pubblici
SIENA. “Oggi in Toscana governa il partito del NO alla modernità e al futuro, un governo che dice no alla strategia Rifiuti Zero e conserva il modello inquinante e distruttivo dell’incenerimento; dice NO alla gestione pubblica dell’acqua negando la volontà popolare del referendum del 2011 e percorrendo la strada opposta alle grandi capitali europee che ripubblicizzano l’acqua, da Parigi a Berlino. Noi, invece, abbiamo il coraggio di andare incontro alla modernità e dire Sì.”
Prendendo spunto da queste dichiarazioni di Tommaso Fattori, la candidata per i consiglio regionale Fiorenza Bettini, attivista del Movimento per l’Acqua, interviene sull’argomento, e rilancia lo slogan dei Movimenti per l’Acqua e i beni comuni “Si scrive acqua, si legge democrazia”.
“Era la primavera del 2011 e in tanti ci siamo impegnati nella campagna referendaria – racconta Bettini, – Tommaso Fattori ne è stato uno dei principali ispiratori. Il 12 e il 13 giugno, anziché andare al mare come molti avevano auspicato, 26 milioni di cittadini sono andati a votare Sì per l’acqua bene comune, Sì perché sull’acqua non si deve fare profitto”.
Oggi a distanza di anni “niente è stato fatto – constata amareggiata Bettini, citando la denuncia del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – nonostante le promesse del Governatore Rossi. Non solo il referendum non è mai stato applicato, ma si procede ad un’ulteriore privatizzazione del servizio idrico, anche in Toscana.”
La Regione Toscana, governata dal PD, è stata la prima a sperimentare la privatizzazione dell’acqua attraverso una gestione mista, al 60% pubblica e al 40% privata; i principali soci privati in Toscana sono le multinazionali Suez e Acea, Mps, Caltagirone e Iren (nella zona di Livorno).
“Il risultato è davanti agli occhi di tutti – sottolinea Bettini – le bollette dell’acqua in Toscana sono le più care d’Italia, la rete idrica ha perdite che si aggirano a una media del 40%, e nonostante i profitti milionari sottratti alle tasche dei cittadini, i gestori toscani non riusciranno a raggiungere i livelli di depurazione delle acque reflue imposti dalle direttive europee”. La candidata, che ha molto a cuore il destino dell’acqua come bene pubblico, prosegue con una valutazione sulla diga sul fiume Merse “se ben tutelato, il patrimonio idrico della Toscana è più che sufficiente a coprire il fabbisogno previsto, senza ricorrere a
nuove dighe o lunghe canalizzazioni – dice – penso ad esempio nel territorio senese alla diga sul fiume Merse, opera inutile e dannosa tornata tra i progetti sostenuti improvvidamente dall’Autorità Idrica Regionale”.
“Attualmente è in corso una gigantesca opera di fusione tra le partecipate di Acea nel Centro Italia che altro non è che una “vecchia” privatizzazione con un nome nuovo – osserva Bettini, che di acqua pubblica si occupa dal 2011 – Di fatto i Comuni andranno a cedere le loro azioni delle società di gestione per ottenere in cambio azioni del colosso Acea, già collocato in Borsa”.
Il primo passaggio del progetto di fusione nei consigli comunali è previsto a luglio, dopo le elezioni, e in agosto verrà discusso in assemblea dei soci ma il Forum dei Movimenti per l’Acqua su questo ha già annunciato grandi battaglie.
Il Governo Renzi da diversi mesi ha impresso una decisa accelerazione ai processi di privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali “attraverso meccanismi che intendono aggirare l’esito del referendum del 2011” afferma la candidata che, citando ancora il Forum, fa notare come “Il disegno di legge delega Madia sulla pubblica amministrazione approvato in Senato consegna di fatto una delega in bianco al Governo con precise indicazioni volte al rilancio della privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali”.
Fra i motivi per cui Fiorenza Bettini si è candidata c’è la ferma intenzione di fare in modo che “venga attuato il referendum e applicata la legge d’iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico” che il Movimento per l’Acqua ha depositato in Parlamento e che è rimasta ancora indiscussa”.
“Finora è mancata la volontà politica – conclude Bettini – ma oggi possiamo cominciare a mettere il bene collettivo davanti ad ogni interesse economico, con Tommaso Fattori Presidente possiamo iniziare a scrivere un’altra storia per il governo della Toscana”.