Alla Festa PD sotolinea l'importanza del loro ruolo di governo
SIENA. Un lungo e approfondito dibattito sulle riforme istituzionali, il futuro del Paese, il ruolo degli enti locali e dello Stato in questa fase di grandi cambiamenti sociali ed economici. E’ quello che si è svolto ieri alla Festa provinciale del Partito democratico senese, presso la Fortezza medicea di Siena dove si sta svolgendo la kermesse democratica. Ospiti dell’incontro, coordinato da Laura Mannucci, della segreteria provinciale del Pd senese, sono stati Piero Fassino, presidente dell’Anci e sindaco di Torino; Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena e Ivan Ferrucci, segretario regionale del Pd toscano.
Fassino, “Riconoscere agli enti locali il ruolo di governo fondamentale che svolgono”. “Se la politica vuole esercitare la sua funzione di direzione – ha detto Fassino – deve stare al passo con i cambiamenti sociali che ci sono stati negli ultimi trenta anni. Noi oggi abbiamo bisogno di istituzioni che siano più rapide nelle decisioni e nel loro funzionamento, più efficienti nelle politiche che praticano e negli obiettivi che realizzano. Tutto questo richiede delle riforme radicali: la prima è una semplificazione normativa, ordinamentale e legislativa, in quanto il Paese è avviluppato in una camicia di forza burocratica che è un blocco allo sviluppo. La seconda riforma è restituire ai comuni, che sono l’istituzione fondamentale nel governo dei problemi che riguardano la vita dei cittadini, risorse e autonomie così che possano amministrare al meglio. Dobbiamo, poi, cambiare i rapporti tra Stato ed enti locali sul piano finanziario e fiscale, garantendo ai comuni le risorse indispensabili per poter offrire i servizi essenziali, dagli asili nido alle scuole materne, dall’assistenza agli anziani ai trasporti. Da troppi anni, al contrario, le risorse a disposizione dei comuni sono state ridotte ed ora è necessario aprire una stagione nuova nella quale si torni a riconoscere il ruolo fondamentale degli enti locali nel gestire i problemi delle persone, delle famiglie e delle imprese. Dobbiamo, poi, rimettere mano alle funzioni e alle competenze dei diversi organi istituzionali, liberando il Paese da quella giungla istituzionale che costa, paralizza e ritarda il raggiungimento di obiettivi fondamentali”.
Per quanto riguarda il tema delle Province, il presidente dell’ANCI ha sottolineato la necessità di “incentivare le unioni dei comuni, perché gli 8mila comuni, 5mila dei quali con meno di 3mila abitanti sono un’articolazione istituzionale della società che corrisponde ad un’altra fase della vita del nostro Paese. Incentivare le unioni dei comuni significa mettere la amministrazioni comunali nelle condizioni di avere dimensioni di scala per gestire i servizi. La riorganizzazione della dimensione comunale dà anche senso alla riorganizzazione dell’istituzione intermedia tra regioni e comuni. Io credo che si debba delegare ad ogni regione la decisione da prendere, insieme ai comuni, su quali forme istituzionali di area intermedia creare. Tutto questo – ha concluso Fassino è possibile sole se gli attori istituzionali collaborano e interagiscono nel rispetto reciproco delle loro competenze. E’ indispensabile, infatti, che non ci siano sovrapposizioni tra il lavoro dei sindaci e quello dei presidenti di regione”.
Bezzini “Serve un progetto di riforma istituzionale concreto e utile al Paese”. “Il nostro Paese – ha sottolineato Bezzini – ha bisogno di un riforma delle autonomie locali che renda il sistema istituzionale più moderno e meno costoso. Purtroppo ho l’impressione che anche la proposta del ministro Graziano Del Rio sia a rischio di illegittimità costituzionale e debba essere migliorata dal Governo e dal Parlamento nella discussione delle prossime settimane. Non vorrei che si riproducesse un nuovo pasticcio come è avvenuto negli anni scorsi con interventi che si sono susseguiti e poi sono stati dichiarati illegittimi dalla Consulta. L’augurio è che ci sia uno spazio per migliorare questo percorso e per realizzare un progetto che sia davvero utile al nostro Paese, ai cittadini, alle famiglie e alle imprese. Un progetto che riesca a produrre dei risparmi nel funzionamento della pubblica amministrazione. Noi, come abbiamo sempre detto, siamo disponibili a discuterlo e siamo disponibili a metterci in discussione accettando un processo di cambiamento. Questo processo, però deve essere un cambiamento concreto e utile per le nostre comunità”.
Ferrucci: “Prima del congresso un seminario del Pd sulle riforme istituzionali”. “Quando fui eletto segretario regionale – ha detto Ferrucci – parlai di due appuntamenti da organizzare prima del congresso del partito: il seminario sulle riforme istituzionali e la conferenza programmatica. Abbiamo la necessità, infatti, di ridefinire un nuovo modello istituzionale locale, anche alla luce di venticinque anni di esperienza amministrativa nella nostra regione. Venticinque anni caratterizzati dalla parola ‘decentramento’ come chiave per definire un modello di sistema e di governo. Oggi questa idea è in discussione e noi dobbiamo essere pronti ad una visione complessiva dei processi che avvengono, soprattutto sul fronte delle funzioni istituzionali da ridefinire tra regioni ed enti locali. Si tratta di un passaggio che necessita di riforme profonde a livello nazionale e il Pd può essere protagonista di questa fase, a maggior ragione nei territori dove siamo al governo”.