Il viceministro dell
POGGIBONSI. “Le scelte fatte in questi giorni dalla Fondazione Monte dei Paschi, con le modifiche allo Statuto e l‘abbattimento della soglia del 4 per cento nel diritto di voto ai soci diversi dalla Fondazione, aprono una prospettiva positiva per la Banca, per la Fondazione e per tutta la città di Siena”. E’ stato questo uno dei commenti più significativi di Stefano Fassina, viceministro dell’economia, intervistato ieri (16 luglio), da Tommaso Strambi, capo redattore de La Nazione, alla Festa del Partito democratico di Poggibonsi. Banca e Fondazione sono stati due temi importanti dell’incontro, al quale erano presenti anche Lucia Coccheri, sindaco di Poggibonsi e Niccolò Guicciardini, segretario del Pd senese, ma si è parlato anche di emergenza occupazione, del futuro del Pd e del lavoro svolto fino ad oggi dal Governo guidato da Enrico Letta.
La discontinuità ha dato un futuro alla Banca Mps “La Banca Mps – ha detto Fassina – non poteva essere una grande banca nazionale tenendo chiuso il fortino a Siena. E’ stato questo il grave errore del vecchio management e anche della politica. La classe dirigente, e in particolare l’ex sindaco Franco Ceccuzzi e il Presidente della Provincia Simone Bezzini, hanno dato un contributo importante per dar vita ad una svolta, che oggi si è compiuta. Ceccuzzi ha capito prima di altri che era necessario un cambiamento e ha portato avanti una battaglia fondamentale. E’ stata una battaglia dura, costata la fine dell’esperienza da sindaco, ma è grazie a quella battaglia che la Banca è stata rimessa ‘in carreggiata’ e, oggi, può di nuovo guardare al futuro con fiducia e prospettive di rilancio. L’arrivo di Alessandro Profumo e di Fabrizio Viola hanno portato alla Banca un management di grande qualità, che ha dovuto fare scelte dolorose in particalare per i lavoratori e le lavoratrici della Banca, ma indispensabili per ridare un futuro a Mps. Oggi grazie al nuovo management, al senso di responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici e grazie alle scelte della Fondazione, si può voltare pagina. Banca Mps può così costruirsi un futuro da grande istituto bancario italiano qual è, misurandosi fino in fondo con il cambiamento e con uno scenario che non può essere più quello che è stato fino a pochi anni fa”.
Giusto abbattere il tetto del 4 per cento “Per quanto riguarda la Fondazione – ha aggiunto Fassina – credo che le scelte degli ultimi giorni vadano nella giusta direzione. Il cambiamento dello Statuto è stato un atto coraggioso, seppur difficile, così come ritengo sia stato necessario abbattere il tetto del 4 per cento nel diritto di voto per i soci diversi dalla Fondazione. Spero che l’assemblea di giovedì prossimo ratifichi questa scelta perché ne va del futuro della Banca e della Fondazione. Da qui si può ripartire per ricreare un rapporto equilibrato tra Banca e Fondazione, nel quale la Fondazione è un socio significativo, che non ha più il controllo della Banca, ma esprime gli interessi del territorio. La Banca deve essere gestita, fino in fondo con criteri di mercato, tenendo conto, però, delle istanze del territorio e della finalità sociali espresse dalla Fondazione”.
Il governo andrà avanti fino a che sarà in grado di rispondere ai problemi del Paese Alla domanda su una sua possibile candidatura alla guida del Pd, Fassina ha risposto dicendo “non sono per le autocandidature, la priorità oggi è andare avanti con le riforme con un governo che deve lavorare fin quando è in grado di dare risposte ai problemi del Paese. Problemi che sono quelli della disoccupazione, della necessità di attuare una riforma della legge elettorale e dell’assetto istituzionale e di un rapido cambio di rotta nelle politiche economiche dell’euro-zona superando misure conservatrici incentrate sull’austerità”.