Chi sbaglia paga e fa un passo indietro
SIENA. Per i più distratti: Oscar Giannino, fondatore, leader e presidente di FARE per Fermare il Declino, viene accusato, cinque giorni prima delle elezioni, da un altro dei fondatori di “FARE”, Luigi Zingales , di aver mentito circa i suoi titoli di studio. Giannino ammette la colpa, se ne assume la responsabilità, chiede scusa e annuncia le dimissioni. A tre giorni dal voto, accompagnandosi con il detto “chi sbaglia paga” Giannino lascia la presidenza di “FARE”.
Naturalmente è stata una vicenda molto sgradevole e di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma, a dire il vero, istruttiva sotto diversi punti di vista.
1) I principi e le regole di trasparenza che “FARE per Fermare il Declino” vuole vedere applicati da chiunque si avvicini alla rappresentanza e alla gestione della cosa pubblica, valgono, senza deroghe e senza eccezioni, a partire da noi stessi, da casa nostra. Non è modo di dire, parlando di FARE “predicano bene e razzolano male”.
2) I numerosi “partiti del capo”, quelli nei quali il capo ha sempre ragione qualunque boiata dica o faccia, appaiono oggi ancor più di prima residuati bellici di cui si attende solo l’esplosione, speriamo prossima, tra le mani di chi li maneggia . Il nostro “capo”, che ha fatto una boiata (una sciocchezza al confronto di altre, ma pur sempre boiata), se ne è assunto la responsabilità, ha chiesto scusa, si è dimesso e ha fatto una confessione pubblica. Ne conoscete altri leader politici capaci di fare altrettanto? Forse chi ha fatto votare al Parlamento che Ruby è la nipote di Mubarak ? O chi dice che il PD con il Monte dei Paschi non c’entra niente? O chi voleva tornare a fare il professore e ora si fa fotografare con nipoti e cagnolini?
3) In generale, mi fido più di chi sbaglia, lo ammette e accetta di pagare che di chi non è mai colpa sua, non sapeva, è stato male interpretato. Nelle nostre vite personali, in famiglia, sul lavoro, tra gli amici capita spesso di incrociare persone così, che giudizio ne diamo ?
4) Al di là delle persone, comunque, FARE nasce e cresce per cambiare il Paese – e Siena, in modo definitivo. Abbiamo un approccio concreto e “open mind”, facciamo proposte misurabili e praticabili, il metodo che usiamo è basato sui numeri e non su astrazioni incomprensibili, abbiamo un progetto di Italia complessivo e di lunga durata, sappiamo, tecnicamente, di cosa parliamo e partiamo dalle idee e non dalle ideologie. FARE è un partito di questo secolo, e non ci fermeremo, con o senza Giannino, nello sforzo di rianimare un Paese allo stremo, aiutati dalle comunità reali di persone e di imprese che qui vogliono continuare a vivere.
Lorenzo Zunino, presidente FARE per Fermare il Declino Siena