SIENA. C'è il “Fantacalcio” e c'è il “Fantapolitica”. Oggi giochiamo al secondo, restando ancora una volta intra-moenia. I movimenti stanno diventando sempre più frenetici, si fanno e si disfano alleanze addirittura storiche per incastrare i pezzi del puzzle. Si confermano corse al posto che conta o sorprese dell'ultim'ora. Come quella che vorrebbe il vice di Maurizio Cenni, Mauro Marzucchi, candidato alla poltrona di sindaco. C'è il sentore di un avvicinamento tra Marzucchi e Liste civiche per un’eventuale candidatura del primo a sindaco, considerato che il Partito Socialista, nonostante i grandi articoli sul giornale, è scomparso dalla scena politica italiana.
Un altro nome citato tra i papabili è quello di Luciano Cortonesi, capogruppo del PD in Consiglio comunale, che si sta muovendo molto ed esterna molto. Molto attiva anche Anna Carli, che – decaduta dalla carica di Rettore del Santa Maria della Scala e destinata alla carica di Direttore generale della Fondazione Musei Senesi – sembra decisa a presentarsi alle primarie per la poltrona di primo cittadino.
Un altro nome a fior di labbra è quello di Alessandro Starnini, per il quale l'Associazione Nuova di Davide Chiti e Daniele Tacconi, transitato dalla Margherita è poi approdato fra gli ex-DS, ha in serbo i voti dei socialisti senesi. Voti che potrebbero risultare utili per le primarie alla carica di sindaco di Siena.
Maurizio Cenni, al rientro come funzionario al Monte dei Paschi, punta su un cavallino agile come Daniela Bindi, ma non ha soverchie speranze per il suo sindaco “in pectore”. Intanto, il candidato “ufficiale” del PD non ha ancora un nome: si vocifera che potrebbe anche essere “uno di fuori”, ma “di prestigio”. Peccato che il “cinese” voglia rimanere a Genova… Franco Ceccuzzi resterà, come ampiamente previsto, a fare il deputato a Roma, da dove continuerà a dirigere l'orchestra del partito senese.
Alberto Monaci, che per sé ambisce alla poltrona della Fondazione – Gabriello Mancini tornerebbe così tra le sue torri a fare il sindaco – o della Banca Monte dei Paschi (via Giuseppe Mussari che ritorna a fare l'avvocato), potrebbe chiedere un posto anche per il fratello Alfredo, mettendolo appunto sullo scranno più alto di Palazzo Comunale. Fondazione o Banca che sia, Monaci porterà con sé i due pupilli Alessandro Pinciani e Riccardo Burresi, figlio d’arte del fedelissimo di Alberto Monaci, Pietro, lanciatissimi in una carriera “fulminante”.
Fabio Ceccherini gioca solo per fare il presidente: o della Fondazione (in questo caso Monaci si accontenterebbe di fare il vice) o della Regione. Tertium non datur. In ogni caso, lo seguirà il suo delfino, Del Ciondolo. A questo punto per il posto vacante in Provincia si apre la lotta tra Simone Bezzini, Mauro Mariotti e Fiorenza Anatrini, con quest'ultima favorita dallo scontro al calor bianco tra i due uomini. Se vince Bezzini, Elisa Meloni passa alla segreteria del partito, mentre l'altra giovanissima in carriera, la vivace Carolina Persi, attuale responsabile dell'organizzazione del Pd, pare destinata a sbarcare in Consiglio Regionale.
Ma siamo solo all'inizio. C'è tempo per nuovi sconvolgimenti e nuove alleanze. Quel che è certo è che non sarà un periodo tranquillo. E anche per quanto riguarda l'Università la situazione è complessa: dagli sviluppi dipenderanno anche gli equilibri futuri della città, visto che il dibattito si sta spostando sul piano politico.
Un altro nome citato tra i papabili è quello di Luciano Cortonesi, capogruppo del PD in Consiglio comunale, che si sta muovendo molto ed esterna molto. Molto attiva anche Anna Carli, che – decaduta dalla carica di Rettore del Santa Maria della Scala e destinata alla carica di Direttore generale della Fondazione Musei Senesi – sembra decisa a presentarsi alle primarie per la poltrona di primo cittadino.
Un altro nome a fior di labbra è quello di Alessandro Starnini, per il quale l'Associazione Nuova di Davide Chiti e Daniele Tacconi, transitato dalla Margherita è poi approdato fra gli ex-DS, ha in serbo i voti dei socialisti senesi. Voti che potrebbero risultare utili per le primarie alla carica di sindaco di Siena.
Maurizio Cenni, al rientro come funzionario al Monte dei Paschi, punta su un cavallino agile come Daniela Bindi, ma non ha soverchie speranze per il suo sindaco “in pectore”. Intanto, il candidato “ufficiale” del PD non ha ancora un nome: si vocifera che potrebbe anche essere “uno di fuori”, ma “di prestigio”. Peccato che il “cinese” voglia rimanere a Genova… Franco Ceccuzzi resterà, come ampiamente previsto, a fare il deputato a Roma, da dove continuerà a dirigere l'orchestra del partito senese.
Alberto Monaci, che per sé ambisce alla poltrona della Fondazione – Gabriello Mancini tornerebbe così tra le sue torri a fare il sindaco – o della Banca Monte dei Paschi (via Giuseppe Mussari che ritorna a fare l'avvocato), potrebbe chiedere un posto anche per il fratello Alfredo, mettendolo appunto sullo scranno più alto di Palazzo Comunale. Fondazione o Banca che sia, Monaci porterà con sé i due pupilli Alessandro Pinciani e Riccardo Burresi, figlio d’arte del fedelissimo di Alberto Monaci, Pietro, lanciatissimi in una carriera “fulminante”.
Fabio Ceccherini gioca solo per fare il presidente: o della Fondazione (in questo caso Monaci si accontenterebbe di fare il vice) o della Regione. Tertium non datur. In ogni caso, lo seguirà il suo delfino, Del Ciondolo. A questo punto per il posto vacante in Provincia si apre la lotta tra Simone Bezzini, Mauro Mariotti e Fiorenza Anatrini, con quest'ultima favorita dallo scontro al calor bianco tra i due uomini. Se vince Bezzini, Elisa Meloni passa alla segreteria del partito, mentre l'altra giovanissima in carriera, la vivace Carolina Persi, attuale responsabile dell'organizzazione del Pd, pare destinata a sbarcare in Consiglio Regionale.
Ma siamo solo all'inizio. C'è tempo per nuovi sconvolgimenti e nuove alleanze. Quel che è certo è che non sarà un periodo tranquillo. E anche per quanto riguarda l'Università la situazione è complessa: dagli sviluppi dipenderanno anche gli equilibri futuri della città, visto che il dibattito si sta spostando sul piano politico.