SIENA. “È stato accolta dalle commissioni agricoltura e ambiente della Camera dei Deputati la richiesta della provincia di Siena, tradotta in un emendamento e in un’interrogazione parlamentare ai ministri Prestigiacomo e Galan, presentata nei giorni scorsi dal Pd al Governo, per chiedere di assegnare più autonomia agli enti locali nella gestione dei fanghi da depurazione utilizzati in agricoltura”. Susanna Cenni, deputata senese del Pd e membro della commissione Agricoltura della Camera, riassume così l’impegno dei deputati democratici sulla questione dell’utilizzo dei fanghi in agricoltura, che nei mesi scorsi ha interessato anche il territorio senese.
“Sulla revisione delle norme in materia di rifiuti – spiega Cenni – le Camere esprimono solo un parere. Sarà il Governo a decidere se tener conto di questo parere oppure no. La mia interrogazione, sottoscritta anche da Franco Ceccuzzi e dalla capogruppo Pd in commissione ambiente, Raffaella Mariani, chiede al governo di assegnare più autonomia agli enti locali, comuni e provincia, nella gestione e nell’utilizzo dei fanghi, che rappresenta spesso una buona alternativa all’uso di fertilizzanti chimici. Le amministrazioni locali chiedono però di essere ulteriormente responsabilizzate, cioè di poter garantire una migliore tracciabilità e di poter rassicurare agricoltori e cittadini sulla salubrità dei fanghi utilizzati, specie in territori come quello senese ricco di agriturismo e di colture di qualità. Nelle scorse settimane il consiglio provinciale di Siena aveva infatti approvato un ordine del giorno che andava proprio in tale direzione”.
“Gli enti locali – prosegue la deputata Pd – devono poter programmare direttamente la gestione integrata dei fanghi prodotti dai processi di depurazione delle acque reflue, perché questo è di fatto l’unico modo per avere garanzie di tracciabilità dei fanghi utilizzati. Ad oggi lo schema di decreto varato dal Governo non consente alle amministrazioni territoriali di porre limiti all’utilizzo di fanghi che provengono da altri territori, dei quali non sempre è possibile tracciare con sicurezza la provenienza. Un problema conosciuto anche nel nostro territorio, come sanno i cittadini del comune di Asciano. Occorre dunque razionalizzare con maggior efficacia il trattamento e lo smaltimento dei fanghi, responsabilizzando l’intera filiera di produzione e gli enti locali e promuovendo processi di tutela ambientale – dice ancora Cenni – in modo da evitare anche i costi economici oggi necessari per il trasporto dei fanghi da una Regione all’altra”.
“Sulla revisione delle norme in materia di rifiuti – spiega Cenni – le Camere esprimono solo un parere. Sarà il Governo a decidere se tener conto di questo parere oppure no. La mia interrogazione, sottoscritta anche da Franco Ceccuzzi e dalla capogruppo Pd in commissione ambiente, Raffaella Mariani, chiede al governo di assegnare più autonomia agli enti locali, comuni e provincia, nella gestione e nell’utilizzo dei fanghi, che rappresenta spesso una buona alternativa all’uso di fertilizzanti chimici. Le amministrazioni locali chiedono però di essere ulteriormente responsabilizzate, cioè di poter garantire una migliore tracciabilità e di poter rassicurare agricoltori e cittadini sulla salubrità dei fanghi utilizzati, specie in territori come quello senese ricco di agriturismo e di colture di qualità. Nelle scorse settimane il consiglio provinciale di Siena aveva infatti approvato un ordine del giorno che andava proprio in tale direzione”.
“Gli enti locali – prosegue la deputata Pd – devono poter programmare direttamente la gestione integrata dei fanghi prodotti dai processi di depurazione delle acque reflue, perché questo è di fatto l’unico modo per avere garanzie di tracciabilità dei fanghi utilizzati. Ad oggi lo schema di decreto varato dal Governo non consente alle amministrazioni territoriali di porre limiti all’utilizzo di fanghi che provengono da altri territori, dei quali non sempre è possibile tracciare con sicurezza la provenienza. Un problema conosciuto anche nel nostro territorio, come sanno i cittadini del comune di Asciano. Occorre dunque razionalizzare con maggior efficacia il trattamento e lo smaltimento dei fanghi, responsabilizzando l’intera filiera di produzione e gli enti locali e promuovendo processi di tutela ambientale – dice ancora Cenni – in modo da evitare anche i costi economici oggi necessari per il trasporto dei fanghi da una Regione all’altra”.