Esuberi, 100 dirigenti "esodati". E ora si assume un manager esterno?
Tutto questo a fronte di un Piano Industriale che prevede 4.640 uscite per esubero e la “risoluzione” di oltre 100 contratti di lavoro di dirigenti, che di fatto sono veri e propri licenziamenti, più o meno “concordati” tra le parti.
Il sopra ricordato ruolo di Direttore Operativo, sicuramente importante, è stato ed è ricoperto nelle altre Aree non solo da Dirigenti, ma addirittura anche da Quadri Direttivi, a dimostrazione che tale professionalità è sicuramente individuabile tra le risorse umane interne all’Azienda.
Per quanto la persona individuata possa essere capace di ricoprire il ruolo, non possiamo non evidenziare come, in un momento storico caratterizzato da tagli e licenziamenti, anche solo un altro lauto stipendio da pagare, mal si coniughi con i sacrifici richiesti ai 30.000 Dipendenti del Gruppo e con gli esuberi dichiarati nel Piano Industriale, alcuni riferiti anche ai ruoli idonei a ricoprire la mansione citata.
Di contro, si continuano a mantenere nelle loro funzioni i destinatari di pesantissime multe irrorate dalla Banca d’Italia, in relazione a gravi violazioni nella precedente gestione del Monte dei Paschi; multe che sono state comminate con importi particolarmente elevati, anche tripli rispetto alle normali sanzioni, a causa della gravità delle fattispecie contestate.
Non ci risulta ad oggi che tali soggetti si siano dimessi, nonostante la gravità delle irregolarità individuali commesse; situazione questa che rischia di inficiare l’azione di recupero reputazionale che il nuovo management sta tentando di portare avanti, con un comportamento da parte aziendale completamente diverso da quello tenuto nei confronti di “normali” colleghi, per errori commessi nell’attività quotidiana, per i quali invece vengono applicate pesanti sanzioni disciplinari, fino ad arrivare, in alcuni casi, al licenziamento.
Anche se abbiamo riconosciuto a questo management la determinazione verso la trasparenza nei conti, non condividiamo, e lo evidenziamo ancora una volta, una politica fatta di soli sacrifici – che richiederebbe comunque una coerenza interna – senza che tale politica sia accompagnata da chiare strategie orientate anche sul fronte della crescita, e quindi dei ricavi.
LE SEGRETERIE FABI-FIBA-UGL-UILCA