Presa di posizione di fronte alle dichiarazioni di Valentini
SIENA. Quanto dichiarato dal Sindaco Bruno Valentini, in seguito agli esiti della verifica amministrativo-contabile dell’Ispettorato Generale di Finanza della Ragioneria Generale dello Stato, fa riemergere un momento critico e difficile della nostra città, soprattutto per chi l’ha vissuto direttamente. Non possiamo infatti rimanere insensibili di fronte alla seguente affermazione del Sindaco: “….. è paradossale leggere nella medesima relazione che è stato grave ipotizzare di coprire i costi di funzionamento corrente del Comune con gli utili della Fondazione MPS senza garantirsi formalmente l’erogazione bensì accontentandosi di impegni generici, come quelli relativi al pagamento delle rate di BOC e mutui, che oggi tanto pesano sul bilancio comunale”.
All’epoca, Aprile 2012, la traduzione era: impegna il Sindaco a riproporre con la massima celerità – e, comunque nei termini di legge minimi possibili, non oltre il prossimo mese di maggio – un nuovo Rendiconto di Gestione 2011, con entrate inequivocabilmente certe, accompagnato anche da un riequilibrio del Bilancio di previsione 2012 contenente tutte quelle azioni che avrebbero dovuto essere già portate avanti dall’inizio di questo mandato amministrativo e che prevedano manovre strutturali, una reale e sostanziale riduzione delle spese e rinegoziazione dei debiti per investimenti, prevedendo una forte riduzione del legame con la Fondazione MPS.
Quanto sopra è il dispositivo approvato in Consiglio Comunale, contemporaneamente al voto contrario al bilancio consuntivo presentato dall’ex Sindaco Ceccuzzi, mancante della garanzia accertata di 6 milioni di euro della Fondazione MPS, che scatenò le ire di tutti i dirigenti e amministratori del PD a tutti i livelli, contro quei consiglieri comunali dell’allora maggioranza conosciuti poi come “dissidenti”.
La ricerca di motivazioni strumentali sul quel voto contrario di fatto nascondeva l’ammissione implicita di non aver saputo capire per tempo cosa stava succedendo, in particolare alla Fondazione e alla Banca MPS, e le conseguenze sul Comune di Siena con il timore di dover ammettere errori di gestione amministrativa, coperti dalle tante risorse a disposizione, che avrebbero intaccato il mito del buon governo ed il conseguente ridimensionamento politico di una certa classe dirigente del PD.
Non dimentichiamo certe dichiarazioni pompose fatte da illustri amministratori, anche accompagnate da aggettivi poco piacevoli, a partire dal segretario nazionale del PD di quel tempo Bersani, al presidente della Regione Toscana Rossi fino ad arrivare ad alcuni sindaci della nostra provincia, compreso Bruno Valentini, che nella migliore delle ipotesi osavano affermare: “prima un atto amministrativo si approva poi si trova l’accordo politico”, come se le Leggi dello Stato fossero un dettaglio in presenza di un ordine del Partito.
Visto che nessuno avrà mai il coraggio di dirlo, anche se è una verità ormai acclarata, ce lo diciamo da soli per riprenderci quel rispetto che qualcuno ha pensato di poterci togliere: la vicenda dei voti contrari dei consiglieri dissidenti nel 2012 è stato un primo vero, e unico fino ad allora, momento di verità di cui oggi andiamo fieri anche se ci è costato molto in termini personali. Il tempo sta facendo emergere le verità che avevamo già messo nero su bianco. E siccome ancora esistono persone non totalmente convinte di questo, abbiamo ritenuto necessario prendere di nuovo posizione di fronte a dichiarazioni come quella di Valentini che ha sottolineato (cambiando idea) ciò che era evidente da tempo grazie alla nostra azione che forse permetterà di salvare il comune di Siena da un dissesto al quale era destinato purchè, chi ne ha oggi la responsabilità come l’attuale Sindaco, passi dalle tante parole dette finora ai fatti.
Alessandro Piccini, Francesca Mugnaini, Gian Luca Ranieri, Luca Guideri, Lucio Pace