Folto pubblico nell'aula magna dell'Università per stranieri
Ed eccoli, qui di seguito.
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Il tesoro da scoprire: il cambio di rotta dovrà privilegiare la visione di una città pronta a cogliere l’opportunità di rilanciare se stessa e il suo motore produttivo. Siena raccoglie in sé la tematica di Expo2015 e non dovrà fare altro che mettere a frutto tutta la sua immensa potenzialità. Siamo seduti su un inesauribile giacimento di petrolio verde. Il buon vivere, la sostenibilità, la cultura dell’accoglienza, la cultura della sanità e l’unicità del tessuto ambientale sono tutte prerogative senesi d’eccellenza. Se si aprono queste virtù all’iniziativa economica, si produrranno posti di lavoro ed un indotto in grado di assorbire e rendere protagonisti i nostri giovani.
- Patto civico: Siena è storicamente la città di tutti, in cui il bambino, l’anziano, la persona fragile hanno sempre vissuto in inclusione naturale. L’esempio del nostro vivere civico, grazie ad un tessuto sociale che si fonda sulla vita delle contrade a supporto di una spiccata sussidiarietà, è un prezioso tesoro. Un tesoro che, in momenti critici come questi, diventa una ricchezza inestimabile. Un’autentica rarità sociale, di cui Siena può e deve divenire ambasciatrice mondiale. Naturalmente, non esiste socialità senza rispetto e sicurezza. La sicurezza di potersi muovere in libertà, di potersi esprimere e di venire rispettati.
- La cultura come ambasciatrice: come detto in precedenza, la rinascita della città riparte dalle origini e dalle eccellenze. Siena ha preziosi tesori da poter utilizzare come suoi ambasciatori nel mondo. Un esempio è il ritratto della regina Elisabetta I d’Inghilterra alla Pinacoteca. Molti turisti britannici fanno tappa nella nostra città solo per ammirare un piccolo pezzo della loro storia ospitato a Siena. Opere d’arte ma non solo. Siena è una storia, un modo di vivere, una culla preziosa che ha dato i natali ed accolto e le spoglie di illustri artisti. Una tradizione da valorizzare, in alcuni casi da rilanciare. Futuro e cambiamento non significano infatti disconoscimento della nostra identità. Quell’identità, quel modo di vivere che porta Siena al vertice delle mete di interesse turistiche in Italia ed in Europa. Dobbiamo conformarci ad un turismo distribuito su più livelli: il turismo mordi e fuggi, il turismo di massa, il turismo culturale, il turismo religioso, il turismo universitario e scolastico.
- La nostra Banca:Il legame con il territorio è storico e inscindibile. Un percorso di riavvicinamento tra Siena ed il Monte dei Paschi dovrà essere intrapreso per ridare credito e una spinta propulsiva alla ripresa economica non più rinviabile nel tempo. L’altra faccia del tema MPS è quella dei lavoratori. Il Piano Industriale deve essere rivisto, poiché ha tralasciato qualsiasi provvedimento che punti alla ripresa della produttività, concentrandosi solo ed esclusivamente sui tagli e sulla riduzione dei costi. Le esternalizzazioni sono così divenute uno strumento la cui unica finalità è quella di scaricare sui lavoratori la responsabilità del dissesto. Se queste sono le premesse, è chiaro che l’esternalizzazione non può rappresentare la soluzione.
- Fondazione, patrimonio di Siena:Nata per vincolare il patrimonio senese alla comunità che lo ha prodotto, deve poter tornare ad essere un soggetto che eroga a favore della città per scopi di utilità sociale. Un bene della collettività e per la collettività necessario al nutrimento del territorio.
- L’Università del territorio: Altro vanto tra le principali istituzioni che affonda le sue radici in un glorioso passato. Deve tornare a rifiorire anche grazie alla valorizzazione delle risorse umane a sua disposizione. Deve generare professionisti di alto livello, per essere riconosciuta come una formazione di prim’ordine a livello internazionale. Le menti formate a Siena devono essere incentivate a rimanere sul territorio, per non disperdere l’investimento fatto e produrre così professionisti di alto livello in ambito lavorativo.
- La casa dei senesi: Il Comune necessita una riorganizzazione che lo trasformi in un autentico punto di riferimento per i cittadini attraverso una nuova spinta motivazionale e una difesa del lavoro dei dipendenti. Trasparenza, merito ed efficienza sono aspetti da cui il Comune non può più prescindere. Una macchina operativa, ma soprattutto il compagno di tutti i cittadini e il facilitatore della loro quotidianità. Nel dorato Medioevo senese, il Comune era di fatto la corporazione di tutti i cittadini. Deve tornare ad esserlo anche nel terzo millennio.
- Fondamenta del futuro: Per il futuro della città, c’è anche bisogno della base infrastrutturale per la quotidianità e l’accoglienza, per le merci, per il trasporto, per la viabilità, per la sostenibilità, per l’ambiente, per i collegamenti. Senza infrastrutture non c’è viabilità, non ci sono trasporti, non ci sono scambi. Conseguentemente, non c’è turismo, non c’è accoglienza, non c’è accessibilità non potrà esserci una città che si è candidata a capitale della cultura 2019.
- La città accessibile e sostenibile: contrariamente alla credenza comune, non sono temi di importanza marginale. L’accessibilità non è solo un obbligo di legge, ma un dovere morale prima che civile. Accessibilità fisica e digitale perché ognuno possa muoversi liberamente e in totale sicurezza, perché ognuno trovi il giusto spazio e rispetto per la massima espressione di sé e del suo essere cittadino del mondo. A Siena deve essere più possibile che altrove. Infine, tutte le proposte devono passare al vaglio della sostenibilità. Sostenibilità non solo economica, ma anche sociale ed ecologica. Un controllo di fattibilità, da integrare in ogni azione promossa dal Comune.
Chi sostiene Eugenio Neri
“Noi siamo qui per vincere e soprattutto per far rinascere Siena”. Questo uno dei passaggi dell’intervento di Eugenio Neri. Nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri, gremita per l’occasione, il candidato a Sindaco si è presentato sulle note della giovane flautista Fabiana Morandi. Un racconto per immagini, in cui Eugenio Neri ha presentato sé stesso partendo dalla sua famiglia e della sua storia per giungere alle motivazioni che lo hanno spinto a mettersi al servizio della città. “La crisi che in questo momento sta investendo Siena non riguarda soltanto un settore produttivo, né si concentra solo su alcune facce della città lasciando intatte le altre – ha proseguito Neri – Si tratta di un dissesto diffuso che, partendo dalle principali istituzioni senesi, si diffonde e si ripercuote su ogni livello come un effetto domino. Un epocale cambio di orizzonti, che richiede soluzioni diverse rispetto al passato. Un modo di pensare inedito e alternativo, che risponda in pieno all’esigenza di trasformazione nell’amministrazione della città. In un contesto di problematiche complesse e stratificate si rischia di smarrirsi nel tentativo di trovare soluzioni efficaci. Motivo per il quale è necessario trovare una sintesi operativa che permetta di affrontare le criticità in modo lucido”.
Il candidato a Sindaco, sostenuto da “Moderati di Centrodestra – Sena Civitas”, “Nero su Bianco” e “Siena Rinasce”, ha illustrato alcuni punti del suo programma, facendo riferimento all’esperienza professionale come cardiochirurgo. “Nel mio lavoro, sono abituato a affrontare il problema nel modo più diretto possibile – ha dichiarato – In sala operatoria, con un paziente dal torace aperto sul tavolo, non c’è molto spazio per i preamboli. Al contrario, c’è necessità di andare immediatamente al cuore del problema. La situazione in cui versa Siena è molto simile, ed è per questo che ho estrapolato 9 punti dal mio programma per fornire un’idea concreta ed operativa”. Economia e sviluppo, patto civico, cultura, Banca, Fondazione, università, Comune, infrastrutture, accessibilità e sostenibilità. Sono queste le basi di un programma “aperto al contributo e alle proposte di tutti i cittadini”. Eugenio Neri ha poi concluso l’evento ricordando: “non siamo qui per ri-scrivere la storia di Siena, ma per tracciarne il futuro”.
(Foto Corrado De Serio)