La mia Siena, che amo sopra ogni altra cosa e per la quale non mi sono mai risparmiato e per la quale non mi risparmierò. Il luogo più bello dove vivere, e crescere i figli. Essere parte di una linea ininterrotta di uomini e di donne fieri e innamorati di questa terra, del suo profilo di mistica bellezza, poesia, amore.
A Siena si nasce e si cresce con il cuore e gli occhi , ogni giorno, questo fa dimenticare se stessi e amare il bene comune più del sé. E’ una bellissima malattia questa nostra , che ci rende dei privilegiati e disadatti ad un mondo moderno con altri valori e altre priorità.
Ho avuto il privilegio di presentarmi alla sfida elettorale del 2013 con queste certezze nel cuore e con questi valori presenti nelle mie parole, in ogni singola parola che da allora ho pronunciato da cittadino “pubblico”.
La città lo ha compreso questo mio sentimento e mi ha premiato, regalandomi la concreta possibilità di guidarla. E’ solo la mia incapacità ed il mio cattivo carattere che hanno privato Siena di una libertà che merita e alla quale sinceramente aspira invano da troppo tempo.
Non vi nascondo i sentimenti che hanno accompagnato questo mio fallimento, perché ad esso è seguito uno dei periodi più tristi e di decadenza della nostra città , che invece doveva rinascere e soprattutto difendere le sue prerogative.
Una città disonorata una città, disarmata , città fallita e tradita nel momento della sua massima fragilità: io non ho saputo impedirlo.
Ma le ragioni che mi spingono a questo passo, che è di estremo sacrificio e vergogna, sono altre .
E’ un momento, quello attuale, in cui di nuovo l’immagine e la dignità di Siena, nella persona del suo primo cittadino, sono infangate da tristi e imbarazzanti vicende giudiziarie. Un Sindaco sulla cui figura gravano pesantissimi sospetti di illeciti amministrativi. Tutto questo avviene nel momento in cui autorevolezza e credibilità sono di assoluta necessità per non affondare in una decadenza irreversibile. Ho rivisto la pagina più triste della nostra storia collettiva recente, quella della “caduta”, la copertina di un settimanale nazionale , che si prendeva gioco della nostra città, vittima di un disastro che non ci ha mai visto conniventi , ma che ha fatto calare il peggiore giudizio sulla nostra comunità.
Chi la difende Siena ? Questo è stato il mio tormento e la motivazione più forte di questo mio passo, che poi è un passaggio anche nella mia vita personale. Quanto sta avvenendo è di una gravità assoluta, inaudita, specialmente dopo quanto abbiamo già vissuto. Per questo ho sentito necessario un passaggio radicale, che non è una sfida morale ( chi meno di me può dare una lezione morale) , ma un atto politico forte , disperato se vogliamo , per cambiare al più presto questa pagina indecorosa e degradante.
Il mio è un atto politico non violento verso chi , spero , in questo modo, possa sentire tutto il peso di cosa sta arrecando ed ha arrecato a Siena per la sua ambizione personale e l’attaccamento al potere. Sul piatto metto la fiducia di quasi la metà dei senesi , che rappresento e che comprendono, ne sono certo, questa mia azione.
Noi, e parlo a nome di chi mi ha permesso di parlare a suo nome, siamo diversi, noi non vogliamo metterci sullo stesso piano di chi ha di nuovo violato Siena.
E’ un atto individuale, perché è giusto che lo sia , perché è sufficiente che lo faccia io, ed io solo ne risponda a me stesso e a chi mi stima.
Grazie
Eugenio Neri