Pietraserena deplora i criteri fallimentari adottati nei vari enti

Ci stupisce molto dover constatare che sono stati portati al fallimento Enti pressochè unici nel suo genere, nonostante fossero alimentati da una fortissima specificità, o unicità, che aveva permesso la loro creazione da parte di senesi efficienti e lungimiranti, e, se ben amministrati, avrebbero ottenuto il loro potenziamento, e la loro continuità nel tempo.
Come non vedere analogie con il caso della Banca MPS, arrivata ad essere la terza banca italiana e una delle più solide d’Europa, approfittando delle radici storiche di antichi banchieri e commercianti Senesi? L’Enoteca Italiana, con il mercato del vino oggi ancora più forte di prima, doveva essere più che rafforzata, in considerazione del fatto che il territorio di Siena esprime una grande parte dei più prestigiosi vitigni esistenti al mondo e una tradizione secolare invidiataci da tutti.
Come si può far fallire una realtà alimentata da queste caratteristiche e dotata di una sede di straordinaria bellezza? Probabilmente anche per l’Enoteca sono stati seguiti gli stessi criteri fallimentari adottati per tutti gli altri Enti Senesi, con strategie contraddittorie o del tutto assenti, o affidando la governance soprattutto in base alle appartenenze politiche e alla ricerca di consenso elettorale, anziché privilegiare quelle competenze e professionalità che avrebbero potuto garantire il naturale sviluppo di un Ente così strategico per il movimento vinicolo internazionale.
Per quanto ci riguarda proponiamo che il salvataggio e il rilancio dell’Enoteca Italiana sia garantito dalle risorse che arriveranno dalla candidatura a Siena Capitale della Cultura 2019, sia in caso di vittoria che di sconfitta; aldilà del primario problema dei posti di lavoro, un progetto di questo tipo ci sembri rappresenti in pieno i principi di detta candidatura, molto attenti alle specificità del territorio e allo sviluppo di economie caratteristiche e sostenibili. Chiaramente la gestione di questo progetto dovrebbe essere basato su metodi e persone del tutto nuove.
Quello che infatti più disgusta è rilevare che molti di coloro che hanno fatto parte di questo Sistema deficitario, invece di essere chiamati a rispondere delle loro responsabilità, e soprattutto esclusi da qualsiasi ruolo, sembra continuino a tramare per rimettere le mani nella gestione di Siena. E in qualche caso anche premiati.
E quelli che promettevano il cambiamento sembrano tradire continuamente ai loro impegni.
Associazione Pietraserena