FIRENZE. Le esportazioni dei distretti industriali della Toscana hanno superato il valore di 18 miliardi di euro nei primi 9 mesi dell’anno, registrando un aumento del 15,1%.A trainare la crescita sono stati i poli dei settori farmaceutico e biomedicale: in particolare si rilevano i risultati ottenuti dalla provincia di Siena, in cui le vendite all’estero segnano un +85,4%. È quanto emerge dalla recensione di Intesa Sanpaolo relativa alle esportazioni toscane nel periodo gennaio-settembre dello scorso anno.
Come sottolineato dalle opinioni dell’Istituto, il comparto farmaceutico è stato tra i protagonisti della crescita: un risultato ottenuto anche grazie alla capacità delle imprese locali di attrarre investimenti internazionali. È un esempio il nuovo centro di ricerca farmacologica della provincia di Siena, che ha saputo gestire al meglio gli ingenti investimenti privati, producendo vaccini di ultima generazione che sono stati esportati in tutto il mondo.
Le opinioni riportate nella recensione sembrano confermare le analisi degli esperti, che prevedono per il futuro un cambio euro-dollaro favorevole per le pmi locali, in grado di sostenere la competitività delle esportazioni nei mercati oltre confine. A riguardo si è espressa anche EGO International , la nota azienda di consulenza per l’export, che all’interno del suo blog identifica gli Stati Uniti tra i principali partner commerciali della Regione al di fuori dei confini europei. I paesi europei, aggiunge EGOInternational nelle sue recensioni, continuano ad essere la destinazione privilegiata per l’export delle imprese locali, che hanno tuttavia l’opportunità di diversificare le vendite all’estero puntando su destinazioni intercontinentali.
La recensione evidenzia i principali paesi di sbocco dei prodotti toscani: la Svizzera si conferma il primo mercato di riferimento, con circa 3,7 miliardi di euro di esportazioni, mentre si sottolinea lo sviluppo delle vendite dirette verso gli Stati Uniti (+40%), sostenuto dal cambio euro-dollaro più favorevole. Sono state confermate anche le opinioni sull’andamento delle vendite dirette verso la Francia, che registra un +29,2% rispetto allo scorso anno e un +39,9% di aumento dell’export se confrontato con il biennio precedente.
Le performance ottenute dai distretti toscani evidenziano il dinamismo delle pmi locali, che hanno saputo reagire alle incognite dello scenario macroeconomico, con investimenti ad hoc per promuovere l’espansione del business nei mercati oltreconfine. In merito alle opportunità derivanti dall’internazionalizzazione delle imprese, EGOInternational si esprime identificando nell'esportazione indiretta la strategia più diffusa e vantaggiosa per le piccole e medie imprese. Infatti, la gestione diretta di tutte le attività necessarie a promuovere le vendite nei mercati stranieri, aggiunge EGO International, potrebbe non essere sostenibile per le pmi locali, che possono invece allocare i propri budget verso servizi di internazionalizzazione in outsourcing più sostenibili, in grado di analizzare i mercati, incentivare le attività promozionali ed infittire i rapporti con i committenti esteri.
Tra i comparti più importanti per l’export regionale, la recensione identifica inoltre il sistema moda, sostenuto dagli ottimi risultati raggiunti dall’Oreficeria di Arezzo (+25,1%) e dai distretti del lusso, come il tessile e l’abbigliamento di Prato (+22,2%), la pelletteria e le calzature di Firenze (+14,2%) e l’abbigliamento di Empoli (+13,3%).
Le opinioni sull’andamento dei dati regionali fanno emergere inoltre lo sviluppo dell’export del settore cartario di Lucca e del distretto del marmo di Carrara. Anche il comparto agro-alimentare toscano ha confermato il trend di crescita positivo, realizzando nel periodo gennaio-settembre un valore di esportazioni pari a 1,6 miliardi di euro. Le opinioni sembrano inoltre confermare le analisi di EGO International relative ai comparti industriali più promettenti per lo sviluppo economico della Regione: la pelletteria, le calzature fiorentine e il settore agro-
alimentare si identificano tra i principali attori della crescita.
Le performance dalle imprese del comparto agro-alimentare evidenziano il ruolo da protagonista svolto dai vini dei colli fiorentini e senesi (+15,1%) e dall’Olio toscano (+29,4%), che hanno rafforzato la loro presenza nel mercato nordamericano.
L’imprenditoria locale è riuscita dunque a valorizzare le principali filiere produttive, aumentando gli investimenti finalizzati alla modernizzazione dei board aziendali, fondamentali per intercettare le opportunità offerte dai mercati stranieri.