di Augusto Mattioli
CETONA. "L'idea che con la finanza si possano fare i miracoli deve essere abbandonata". Lo ha detto ieri sera (10 gennaio) a Cetona il direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni, intervenendo ad un dibattito sulla situazione economica internazionale e nazionale al quale ha partecipato anche il presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari.
Un’idea che evidentemente ha portato a pensare che fino ad oggi fare soldi senza che dietro non ci fossero cose concrete fosse facile. Una mentalità da eliminare. Come? Saccomanni ha detto che la Banca d’Italia sta lavorando per promuovere una educazione finanziaria, una vera e propria alfabetizzazione a partire dalla scuola. “Una educazione finanziaria che si può realizzare studiando. Per questo faremo iniziative formative nella scuola”.
Saccomanni ha puntualizzato che la finanza non deve essere demonizzata “ma pensare che possa dare sviluppo senza controlli è una esagerazione”.
Rispondendo ad una domanda del giornalista Paolo Franchi che ha coordinato il dibattito Saccomanni ha detto che la crisi non è ingestibile. “Non credo. In questi ultimi venti anni si sono fatti enormi progressi in questa direzione. Penso che più volte dalla metà degli anni '80 ci sono stati momenti in cui si pensava che il sistema fosse sull’orlo della implosione. In realtà per me si è sviluppato un intervento internazionale e nazionale che ha impedito la deflagrazione".
Secondo Mussari, che ha sottolineato come quella attuale sia una crisi economica e non finanziaria, la ricchezza si produce con cose concrete da realizzare e da vendere. “Ci sono paesi che hanno smarrito qualsiasi insediamento manifatturiero”.
Non è mancato un riferimento anche al ruolo che potrà avere la nuova amministrazione americana sui mercati finanziari. Secondo Saccomanni “la nuova squadra che sta prendendo il potere negli Usa è fatta di intellettuali e professionisti molto impegnati nel ricercare contatti a livello internazionale perché sono consapevoli della necessità di una strategia concordata per uscire dalla crisi e della necessità di una regolamentazione finanziaria internazionale”.
Un’idea che evidentemente ha portato a pensare che fino ad oggi fare soldi senza che dietro non ci fossero cose concrete fosse facile. Una mentalità da eliminare. Come? Saccomanni ha detto che la Banca d’Italia sta lavorando per promuovere una educazione finanziaria, una vera e propria alfabetizzazione a partire dalla scuola. “Una educazione finanziaria che si può realizzare studiando. Per questo faremo iniziative formative nella scuola”.
Saccomanni ha puntualizzato che la finanza non deve essere demonizzata “ma pensare che possa dare sviluppo senza controlli è una esagerazione”.
Rispondendo ad una domanda del giornalista Paolo Franchi che ha coordinato il dibattito Saccomanni ha detto che la crisi non è ingestibile. “Non credo. In questi ultimi venti anni si sono fatti enormi progressi in questa direzione. Penso che più volte dalla metà degli anni '80 ci sono stati momenti in cui si pensava che il sistema fosse sull’orlo della implosione. In realtà per me si è sviluppato un intervento internazionale e nazionale che ha impedito la deflagrazione".
Secondo Mussari, che ha sottolineato come quella attuale sia una crisi economica e non finanziaria, la ricchezza si produce con cose concrete da realizzare e da vendere. “Ci sono paesi che hanno smarrito qualsiasi insediamento manifatturiero”.
Non è mancato un riferimento anche al ruolo che potrà avere la nuova amministrazione americana sui mercati finanziari. Secondo Saccomanni “la nuova squadra che sta prendendo il potere negli Usa è fatta di intellettuali e professionisti molto impegnati nel ricercare contatti a livello internazionale perché sono consapevoli della necessità di una strategia concordata per uscire dalla crisi e della necessità di una regolamentazione finanziaria internazionale”.