«Ecomovel – dice Luigi Borri, presidente del CSM – prende infatti il via dall'esperienza del Green Home, il mobile ecologico, esperienza maturata da CSM, Casa Toscana e da Regione Toscana già da circa 10 anni. Ora si tratta di far crescere ulteriori strumenti per le imprese dei diversi paesi partner che saranno coinvolte anche in atelier di sperimentazione. Un settore importante di sviluppo. La sostenibilità e le sinergie che in questo ambito possono nascere sono una vera scommessa per la ripresa»
Nell’ambito del progetto saranno inoltre realizzati una guida di eco-design, moduli di formazione e individuate le procedure per la creazione di un marchio di eco-design. A conclusione del progetto, un evento sull'eco-design nel settore del mobile.
L'obiettivo, dunque, è quello di lavorare allo sviluppo di prodotti ecologici, con forte valore aggiunto, e allo sviluppo di nuove tecnologie di concezione eco-sostenibile che prendano in considerazione due aspetti: design e ecologia. Il progetto prenderà il via da una analisi comparativa degli strumenti presenti nei vari paesi. E' capofila l'Unione delle Associazioni degli Imprenditori della regione di Lisbona e valle del Tage, in Portagallo. Sono inoltre partner il Centro Sperimentale del Mobile, il Centro Tecnico del Legno e dell'Arredamento nella Regione di Murcia, in Spagna, il Centro dell'Industria del Legno della Croazia del Nord-Est, la Camera delle Professioni di Salonicco, in Grecia. Sono tutti attori che lavorano nel settore del mobile. In particolare Csm e Uaerlvt hanno già maturato esperienze comuni.
Il settore del mobile conta 65.000 imprese nell'Unione Europea, per la grande parte imprese medie e piccole. E' la stessa Unione Europea a sostenere politiche integrate che danno una nuova dimensione all'ambiente: una politica che ha la volontà di coprire tutti i prodotti e i loro effetti. Paesi del Nord Europa come la Danimarca, la Germania, i Paesi Bassi, l'Austria ecc.. hanno già sviluppato metodi di sensibilizzazione dell'eco-design. Ecomovel intende sostenere anche i paesi del Sud Europa perchè seguano questo indirizzo. E l'approccio transnazionale rende possibile compensare in modo più veloce il gap.