Trezzi e Porcellotti si chiedono se vi sia censura nei confronti di Abraham
SIENA. La cultura è parte integrante della “green economy” e senza una efficace politica culturale Siena non sarà mai quella green city che gli Ecologisti Democratici propongono. Ma se Siena vuol seguire questa strada, se vuole realmente diventare la Capitale europea della Cultura 2019, Siena deve essere capace di seguire l’evolversi delle espressioni artistiche anche contemporanee, anzi esserne parte attiva.
Cancellare con un eccezionale tempismo (si fosse così tempestivi in altri campi!) gli interventi di Clet Abraham sulla segnaletica stradale senese, non aiuta certo nel percorso di sensibilizzazione all’arte contemporanea della città e del suo turismo. E ciò accade una seconda volta, dopo che molte critiche erano arrivate nei confronti della prima attività “censoria” verso l’artista francese, uno tra i maggiori sponenti della Street Art europea.
Vorremmo anche saper chi ha deciso l’immediata rimozione degli stickers dai segnali stradali, senza nemmeno lasciare il tempo ai cittadini di vedere, giudicare ed esprimersi sull’opportunità di togliere o meno quegli adesivi. O per lo meno di lasciar valutare che tipo di rapporto instaurare con un artista di livello europeo che ha scelto Siena per un suo intervento.
A Pisa i turisti hanno ormai inserito il famoso murale di Keith Haring nei loro giri turistici. Perché non cogliere questa occasione per creare un “percorso di Abraham” tra le attrattive turistiche della città?
Già abbiamo dovuto assistere al declino e alla, di fatto, scomparsa del Museo d’arte moderna delle Papesse, non proseguiamo su questa strada!
La città che vogliamo è sì una citta verde, ma soprattutto una città aperta ed inclusiva.
Umberto Trezzi – Coordinatore provinciale EcoDem
Gianni Porcellotti – candidato EcoDem al consiglio comunale liste PD