"Un utilizzo privatistico e scellerato di alcune istituzioni pubbliche"
SIENA. Le notizie in merito alla chiusura delle indagini per il buco finanziario dell’università degli studi di Siena impongono urgenti riflessioni politiche che non possono lasciare spazio ad ambiguità o inutili bagarre populistiche. La chiusura delle indagini con i relativi avvisi di garanzia mette in luce un malcostume gestionale e un utilizzo privatistico e scellerato di alcune istituzioni pubbliche della nostra città. La situazione di instabilità che vive la nostra prestigiosa università sta penalizzando il personale tecnico-amministrativo, i docenti e gli studenti e senza un’inversione di tendenza si rischia di privare la nostra comunità del ruolo di prestigio culturale e scientifico rappresentato dall’ateneo. Servono delle doverose assunzioni di responsabilità politiche e istituzionali che a prescindere dai risvolti giudiziari stentano ad emergere.
Nel contempo, poiché questa inchiesta getta pesanti ombre sulla regolarità del voto che ha portato all’elezione dell’attuale rettore, per far sì che l’Ateneo ritrovi stabilità e autorevolezza istituzionale il circolo di Siena dell’API considera opportune le dimissioni del prof. Angelo Riccaboni ed invita tutti i soggetti interessati ad avviare un percorso nuovo per risollevare l’ateneo e ridare legittimità ai vertici dello stesso.
Le vicende dell’università evidenziano la fine di un ciclo e il fallimento di un gruppo di potere che ha consegnato alla città solo macerie.
Alleanza per l’Italia – Circolo di Siena