Nel mirino il progetto "Regata" del settore commerciale
SIENA. E’ noto che la capacità di vendere un prodotto è influenzata principalmente da quanto il venditore riesce a proporre l’immagine di se stesso in maniera positiva e convincente. Già la nostra Banca risente dei danni d’immagine derivanti dalle note traversie e dalle inopportune esternazioni del Presidente, quindi, oltre alla bontà dei prodotti, il fattore determinante per il successo è la “convinzione” di chi contatta la clientela.
Nell’ambito del Progetto Regata è partita l’ennesima “IDEONA”: standardizzare il numero di contatti che il commerciale deve avere con il cliente e così dalla massa pianificata dei contatti e visite sicuramente aumenteranno le vendite e, quindi, i risultati.
Ben venga la programmazione, ben vengano queste iniziative commerciali, ma tutto è reso vano dalla rete commerciale che non risponde (in Veneto si dice “el musso no scolta”, cioè “l’asino non ascolta”). E allora se la “bestia” non ascolta viene inventato un bel meccanismo coercitivo al fine di costringere il lavoratore ad obbedire: “Direttore pianifica gli incontri in un numero significativo e poi stai attento che se per caso non rispetti i tempi…” (mio Dio non so cosa ti succede, squalifica, gogna, punizioni corporali o giù di lì…). Questo è il messaggio, questa è l’ideona…
Questa “tutela” aziendale nei confronti dei colleghi non fa che sminuire la professionalità degli stessi (a proposito dell’immagine “da vendere” al cliente) e denota da parte di chi l’ha pensata una totale mancanza di conoscenza di come funzionano le cose nel mondo reale. Si pensa ai numeri e non ai contenuti, fatto peraltro tipico di questa fase aziendale all’MPS, illudendosi che effettuando visite ai ritmi e con i tempi stabiliti sia possibile intavolare rapporti di “ business” proficui .
Ma chi ha avuto questa ideona, in banca ci ha mai lavorato? Passi da una parte un’attenzione particolare allo sviluppo, ma come si fa ad imporre un numero standard di visite giornaliere, ripescando un vecchio modello in voga per i gestori private e ripeterlo pedissequamente su tutta la rete ? Qualcuno deve rendersi conto che il cliente (attuale o potenziale) non e’ a nostro servizio, ma siamo noi Banca al suo servizio, nei tempi e nei modi decisi dallo stesso.
Tra l’altro, oltre alla mortificazione professionale, i colleghi più ansiosi si trovano a “vivere un grave stato di malessere o di paura che genera un timore per la perdita o il deterioramento del proprio rapporto di lavoro a seguito di questi messaggi reiterati e nient’affatto tranquillizzanti”. Quest’ultima frase si può trovare sul sito: WWW.GIUDICEDIPACE.IT alla voce STALKING.
UN CONSIGLIO a chi sta dietro il computer e non riesce a capire il perché il modello non risponde: State all’erta, che lo Stalking è un reato punito dalla Legge.
Questi fatti suscitano in noi perplessità e preoccupazioni, ma è possibile che non ci sia nessuno ai “PIANI ALTI” di questa Banca che abbia il coraggio di criticare, sia pur con spirito costruttivo, queste inopportune iniziative?
E poi, al CdA della Banca qualcun’altro, per giustificare l’ennesimo insuccesso, dovrà scusarsi dicendo: “ E’ inutile spiegare le cose agli asini, si perde tempo e si infastidiscono le bestie!”, ma, ci chiediamo… chi sono le bestie?
DIRCREDITO MPS – la Segreteria