"Non è questa la ricetta per riportare la banca alla redditività"
SIENA. La pubblicazione dei dati della semestrale e l’incontro con l’AD Viola hanno evidenziato quello che pensiamo da tempo: non è questa la “ricetta” per riportare la Banca alla redditività, non è questo Piano Industriale lo strumento per il rilancio e, probabilmente, nemmeno questo management è quello più indicato, in questa situazione, per questo difficile compito. Infatti, pur avendo raggiunto in un terzo del tempo più del 60% degli obiettivi del P.I. ed una buona situazione sotto il profilo patrimoniale e di liquidità la Banca registra ancora una performance disastrosa (-380 milioni di euro nella semestrale), il mercato la boccia (-2,4% il giorno successivo alla pubblicazione dei dati) e Almunia critica i punti fondanti del Profumo-Pensiero, che sono: via i dipendenti dentro manager pagati..??? (quanto?, troppo dice l’Europa!).
Chi si è nel passato assunto la responsabilità di una firma devastante per i lavoratori (FIBA, FABI, UILCA e UGL) sostiene che le garanzie per gli esternalizzati avranno una formulazione più precisa (e valida, auspichiamo). Noi saremo presenti in trattativa e, coerentemente con quanto sempre affermato, continueremo a cercare una soluzione praticabile e rispettosa dei lavoratori. Si è anche detto che NON CI SARANNO ALTRE ESTERNALIZZAZIONI FINCHE’ IL P.I. RESTA QUESTO, ma visti i risultati… resterà questo?
La scelta dei partner (l’accoppiata Accenture-Bassilichi) lascia un po’ perplessi. Il primo, Accenture, ha “rimpinzato” di consulenti la Banca fin dall’era De Bustis, producendo decine di ineffabili modifiche organizzative/piani di ristrutturazione che nel tempo abbiamo potuto ammirare (e subire), poi, con strategia ripetuta in altre realtà, Accenture ha “passato” alla Banca un buon numero di Dirigenti che sono stati assunti in ruoli apicali e, alla fine, se ne prende un pezzo, della Banca: sarà l’unico? La storia di Bassilichi è nota: la ditta, in gravi difficoltà, venne salvata grazie alle commesse del Monte, ancora ad oggi pare che la situazione economica e occupazionale non sia tra le più floride… Certo, ci pare ineccepibile in questo contesto “declinare in termini concreti le garanzie”: noi siamo pronti a fare la nostra parte, come sempre, speriamo solo di essere in buona compagnia sui discorsi concreti…
Ma il discorso è più ampio e riguarda tutta la Banca. Ci viene in mente, per somiglianza, la trama di un noto film. Una nave carica di piante pregiate doveva attraversare l’oceano per riportare a casa la merce: il viaggio lungo, l’atteggiamento vessatorio del capitano, l’abbandono dei marinai più deboli, i “giri di chiglia” per chi si opponeva agli ordini, il razionamento del cibo mentre nella mensa ufficiali si banchettava portarono la ciurma all’ammutinamento, la nave si chiamava Bounty e..- non arrivò mai al porto.
Noi siamo contrari agli ammutinamenti (scioperi, cause legali…), vogliamo fortemente che questa nostra nave, ormai riparata nello scafo e nelle vele, arrivi in porto con tutta la merce e tutti i marinai per poter competere con le altre compagnie e vendere bene i propri prodotti, ma il clima che si respira sul ponte è pessimo, il capitano, invece di puntare diritto al porto di arrivo, procede incerto, allunga il percorso, forse ha delle difficoltà nel leggere la bussola o la bussola, anziché puntare al Nord punta, magari, ad Est, ed è difficile azzeccare la rotta giusta, specie se i “secondi” sono geologi oppure liutai o pastori (tutti mestieri utilissimi nella vita, un po’ meno su una nave)… Il viaggio inevitabilmente si allunga, i viveri scarseggiano sempre di più e si decide di buttare a mare i marinai più deboli, è una spirale che si avvita: rotta incerta, viaggio più lungo, meno viveri, meno marinai… quando arriveranno gli Alisei poche saranno le braccia per tendere le vele e sfruttare il vento e pochi saranno a remare quando ci saranno i momenti di bonaccia e così il viaggio diventa un incubo sempre più lungo, mentre gli ammiragli banchettano…
La domanda a questo punto sorge spontanea: perché insistere su una rotta e su un clima interno evidentemente sbagliati? Non crediamo e non pensiamo che ciò si possa ascrivere solo al carattere autoritario del comandante, sarebbe banale, forse il sindaco Valentini parlando di futuri soci esteri ci suggerisce una nuova chiave di lettura… non è che il porto di arrivo è cambiato e l’importante è arrivare lì con meno marinai possibili e la nave è destinata ad altri commerci? Pare, ad oggi, l’unica spiegazione logica… speriamo di no.
Una confidenza: pare che Almunia abbia visto il menù della mensa ufficiali e sia rimasto colpito dalla qualità e dall’abbondanza delle pietanze…
Segreteria OdC Dircredito MPS
Chi si è nel passato assunto la responsabilità di una firma devastante per i lavoratori (FIBA, FABI, UILCA e UGL) sostiene che le garanzie per gli esternalizzati avranno una formulazione più precisa (e valida, auspichiamo). Noi saremo presenti in trattativa e, coerentemente con quanto sempre affermato, continueremo a cercare una soluzione praticabile e rispettosa dei lavoratori. Si è anche detto che NON CI SARANNO ALTRE ESTERNALIZZAZIONI FINCHE’ IL P.I. RESTA QUESTO, ma visti i risultati… resterà questo?
La scelta dei partner (l’accoppiata Accenture-Bassilichi) lascia un po’ perplessi. Il primo, Accenture, ha “rimpinzato” di consulenti la Banca fin dall’era De Bustis, producendo decine di ineffabili modifiche organizzative/piani di ristrutturazione che nel tempo abbiamo potuto ammirare (e subire), poi, con strategia ripetuta in altre realtà, Accenture ha “passato” alla Banca un buon numero di Dirigenti che sono stati assunti in ruoli apicali e, alla fine, se ne prende un pezzo, della Banca: sarà l’unico? La storia di Bassilichi è nota: la ditta, in gravi difficoltà, venne salvata grazie alle commesse del Monte, ancora ad oggi pare che la situazione economica e occupazionale non sia tra le più floride… Certo, ci pare ineccepibile in questo contesto “declinare in termini concreti le garanzie”: noi siamo pronti a fare la nostra parte, come sempre, speriamo solo di essere in buona compagnia sui discorsi concreti…
Ma il discorso è più ampio e riguarda tutta la Banca. Ci viene in mente, per somiglianza, la trama di un noto film. Una nave carica di piante pregiate doveva attraversare l’oceano per riportare a casa la merce: il viaggio lungo, l’atteggiamento vessatorio del capitano, l’abbandono dei marinai più deboli, i “giri di chiglia” per chi si opponeva agli ordini, il razionamento del cibo mentre nella mensa ufficiali si banchettava portarono la ciurma all’ammutinamento, la nave si chiamava Bounty e..- non arrivò mai al porto.
Noi siamo contrari agli ammutinamenti (scioperi, cause legali…), vogliamo fortemente che questa nostra nave, ormai riparata nello scafo e nelle vele, arrivi in porto con tutta la merce e tutti i marinai per poter competere con le altre compagnie e vendere bene i propri prodotti, ma il clima che si respira sul ponte è pessimo, il capitano, invece di puntare diritto al porto di arrivo, procede incerto, allunga il percorso, forse ha delle difficoltà nel leggere la bussola o la bussola, anziché puntare al Nord punta, magari, ad Est, ed è difficile azzeccare la rotta giusta, specie se i “secondi” sono geologi oppure liutai o pastori (tutti mestieri utilissimi nella vita, un po’ meno su una nave)… Il viaggio inevitabilmente si allunga, i viveri scarseggiano sempre di più e si decide di buttare a mare i marinai più deboli, è una spirale che si avvita: rotta incerta, viaggio più lungo, meno viveri, meno marinai… quando arriveranno gli Alisei poche saranno le braccia per tendere le vele e sfruttare il vento e pochi saranno a remare quando ci saranno i momenti di bonaccia e così il viaggio diventa un incubo sempre più lungo, mentre gli ammiragli banchettano…
La domanda a questo punto sorge spontanea: perché insistere su una rotta e su un clima interno evidentemente sbagliati? Non crediamo e non pensiamo che ciò si possa ascrivere solo al carattere autoritario del comandante, sarebbe banale, forse il sindaco Valentini parlando di futuri soci esteri ci suggerisce una nuova chiave di lettura… non è che il porto di arrivo è cambiato e l’importante è arrivare lì con meno marinai possibili e la nave è destinata ad altri commerci? Pare, ad oggi, l’unica spiegazione logica… speriamo di no.
Una confidenza: pare che Almunia abbia visto il menù della mensa ufficiali e sia rimasto colpito dalla qualità e dall’abbondanza delle pietanze…
Segreteria OdC Dircredito MPS