Ma il sindacato chiede di considerare anche quella che... c'è
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SIENA. Una storia italiana: Consum.it nasce nel ‘98 per volontà dell’azionista Banca Toscana e Banca Mps di coprire un mercato profittevole e fino ad allora appannaggio di Banche e finanziarie concorrenti. Da quell’anno ha sempre prodotto utili al Gruppo (tranne i primi due anni in cui si è spesato l’avviamento) . In questi anni la società ha contribuito a far collocare polizze Axa Mps abbinate a prestiti e carte. Negli anni la società si è ritagliata un’importante attività anche extra captive servendo circa 400 sportelli di Banche extra Gruppo, oltre 300 agenzie di intermediazione di attività finanziaria e circa 8000 convenzionati nelle diverse tipologie di beni e servizi (automotive, servizi alla persona, mobili, ecc) e tutti questi canali producevano valore positivo. L’ultimo bilancio (2012) ha registrato un utile netto di oltre 12 mln e la semestrale di quest’anno è con segno positivo di ca. 3 mln; la qualità del credito è sotto controllo e le sofferenze sono coperte per l’80% da fondi svalutazione crediti. Da piano industriale la società è un “asset disposal”, ma ad oggi acquirenti all’orizzonte non sembrano esserci.
A maggio la Capogruppo ha imposto di ridurre gli impieghi e ciò ha provocato l’interruzione di relazioni consolidate da tempo con alcune migliaia di dealer convenzionati, le Banche Partner e le Reti Terze (agenti di intermediazione finanziaria) e ridotto l’”appetibilità” dei prestiti personali portando a 60 mesi la durata più lunga (prima era 120 mesi) e a 30 mila euro il massimo finanziabile (in precedenza 60 mila); inoltre forzatamente sono state interrotte le azioni di Marketing Diretto che avevano sempre favorito il cross selling e l’acquisizione di nuova clientela. La politica aziendale di “limitare fortemente” il perimetro di una Società che ha sempre contribuito a portare utili è in linea con le recenti politiche aziendali di rientro delle esposizioni, e ciò di sicuro non va nella direzione di fare quello che una banca è tenuta a fare: dare credito a imprese e famiglie.
La cosa incredibile è che pare che esista la possibilità che i piccoli prestiti e la cessione del quinto ai correntisti della Banca possa essere fatta per il tramite di società di credito al consumo esterne al Gruppo e di proprietà di Gruppi Bancari concorrenti di Mps: ma veramente potrebbe esserci qualcuno con l’intenzione di far si che gli sportelli Mps rischino di ritrovarsi a vendere i loro prestiti per il tramite di altri e non più con il proprio credito ed il proprio capitale? Come può una Banca che ha chiesto 4 mld allo Stato per poter continuare ad esistere e a fare credito, prestare soldi ai propri correntisti per il tramite di altre Banche? Dov’è Bankit? Dov’è la UE?
Pensiamo che arrivare a questo significa abdicare al ruolo di prestatore di denaro, alla funzione sociale ed istitutiva che deve avere un istituto di credito; se poi anche la Banca perde tanti depositi (a causa dei danni di immagine, della “fuga” dei colleghi private impauriti dal pessimo clima aziendale) e si sono fatti rientrare dagli impieghi aziende che avevano la possibilità di rientrare rimanendo naturalmente impantanati con quelle che invece non erano in grado di restituirci quanto prestato, abbiamo un quadro poco rassicurante sul futuro del Gruppo.
Valorizziamo la Banca, valorizziamo Consum.it, abdicare al credito non è un bene per nessuno: aziende, famiglie, dipendenti. Oltre a pensare alla.. “banca che non c’era” cerchiamo di considerare e rilanciare anche la Banca che c’era.
Segreteria OdC Dircredito MPS