"Meglio spiegare le strategie di rilancio della Banca"
Ci pare che nel testo della suddetta intervista il Presidente ritorni a calcare i soliti temi esclusivamente “politici” peraltro con toni apocalittici paventando addirittura un crollo del sistema bancario in seguito ad una “ipotetica” crisi del Monte dei Paschi arrivando al punto di essere tacciato di “immodestia” dal giornalista che lo intervistava.
Visto il ruolo che Profumo ricopre, forse una maggiore cautela nelle dichiarazioni non guasterebbe dato che i colleghi quotidianamente sono chiamati a difendere il buon nome della Banca e saranno in futuro (speriamo presto) impegnati a proporre ai nostri clienti l’adesione all’aumento di capitale.
Ci dispiace rilevare che il nostro Presidente tocchi sempre le stesse corde (rapporti tra proprietà, politica e management), parlando di argomenti che, evidentemente, turbano i suoi sonni; volendo parlare di queste questioni sarebbe opportuno che spiegasse anche chi, a suo tempo, lo ha insediato nel ruolo che attualmente ricopre e per fare cosa.
I colleghi ed il mercato si aspetterebbero invece di conoscere le strategie di rilancio della Banca che appare, riguardo a questi temi, colpevolmente in ritardo.
Per quanto ci riguarda, come Organizzazione Sindacale abbiamo respinto sempre NEL MERITO le iniziative della Direzione che, presentate come risolutorie per la Banca, hanno invece solamente prodotto un peggioramento significativo delle condizioni dei dipendenti. Ci riferiamo al licenziamento (coatto o “suggerito”) di quasi 200 Dirigenti, nella stragrande maggioranza “non colpevoli” delle scelte della precedente gestione e portatori invece di notevole esperienza e conoscenza delle realtà locali. Ci riferiamo all’esternalizzazione, con scarsi o nulli vantaggi economici, di oltre 1060 dipendenti. Ci riferiamo alle assillanti pressioni commerciali, che in alcuni casi per numero ed insistenza (email, sms continui..) potrebbero quasi essere definite un vero e proprio “stalking”. Ci riferiamo alla distruzione dell’integrativo aziendale e del sistema premiante contrapposto all’omertà sugli emolumenti dei neo dirigenti ed al numero esagerato di consulenze esterne pagate dalla Banca delle quali non è noto il numero e il costo. Ci riferiamo al clima di paura che serpeggia tra i dipendenti, che non è certo funzionale ad un rilancio della Banca, ma piuttosto ad un invito alla fuga dalla stessa con ulteriori perdite di professionalità che la concorrenza si precipita ad accaparrarsi.
Questi sono i guai della nostra Banca, i problemi che i colleghi vorrebbero che l’Azienda risolvesse: abbiamo bisogno di persone che creino un clima di coesione per salvare il “Monte”. Dircredito, come Sindacato che si professa “apolitico” già nel suo Statuto, ne ha fin sopra i capelli di riportare tutto ai problemi della politica e di individuare soluzioni volte soltanto alla riduzione dei costi del personale.
LA SEGRETERIA MPS DIRCREDITO