Il rappresentante del PD parla del salario accessorio
SIENA. Il sindaco Valentini ha la possibilità di tirare un rigore a porta vuota. Il decreto enti locali portato in questi giorni dal governo Renzi in approvazione al Parlamento, il cosiddetto “Salva Roma”, contiene le premesse affinchè l’Amministrazione imprima alla macchina comunale una svolta. Purtroppo non si tratta dell’auspicata sanatoria al pasticcio interpretativo causato da norme contraddittorie, ma il decreto (DL 16/2014) delinea ugualmente una doppia possibilità per le Amministrazioni, inclusa quella senese.
La prima possibilità, ipotizzando che il Comune mantenga la richiesta di recupero del salario accessorio, prevede la possibilità di diluire il debito dei dipendenti verso l’Amministrazione su un certo numero di anni. Di fatto uno “spalma debiti”.
La seconda possibilità, é quella che dona facoltà, ad ogni Amministrazione, di garantire il diritto al salario accessorio, dovuto in casi di disagi aggiuntivi ai dipendenti comunali, purché siano recuperate altrove le risorse economiche necessarie.
Una terza via, potrebbe essere quella di ridurre i disagi imposti ai lavoratori, ma con un possibile effetto boomerang sulla qualità dei servizi pubblici, tanto invisibili quanto essenziali, come ad esempio la presenza dei vigili che fanno i due pali all’ingresso e uscita dei bambini nelle scuole, o le maestre che si alternano per accogliere prima delle 8 e dopo le 16 i bambini nelle scuole dell’infanzia.
Infatti conviene ricordare che il salario accessorio non é un “di più” elargito in cambio di niente, ma il giusto riconoscimento economico per maggiori disagi richiesti ai lavoratori, e ricompensati attualmente con la bellezza di 0,52 € lordi al giorno (ebbene si, 52 centesimi al giorno) per qualche centinaio di dipendenti comunali: vigili, maestre, operai.
É parere di chi scrive, che la seconda sia l’opzione migliore, e la sola che consentirebbe all’Amministrazione comunale e al sindaco Valentini di mettere sui giusti binari il rapporto con i dipendenti comunali.
L’Esecutivo dell’Unione Comunale del Partito democratico di Siena ritiene credibile che l’Amministrazione e il Sindaco, armandosi di buona volontà, riescano a identificare tagli ed economie utili a recuperare la cifra necessaria, eventualmente rimodulando i servizi senza impatti negativi per gli utenti, per una ottimizzazione dei costi. Lo spostamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari nel fine settimana o dopo le 14 (grazie alla mozione del Pd) é un buon esempio di taglio ai costi della politica, una strada sulla quale perseverare.
Roberto De Vivo – esecutivo PD