"Non prendo lezioni dal sindaco uscente su Mps e Fondazione"
SIENA. Da Luigi De Mossi, candidato sindaco di Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“Non prendo lzioni da chi manda sms sulle nomine a Renzi e ne viene, poi, sconfessato platealmente.
La questione è molto semplice: bisogna evitare che il partito che ha distrutto questa città le sue eccellenze, la sua storia e, fra l’altro, la fondazione facendola capitombolare da un valore di circa 5 miliardi di euro a poco più di 400 milioni a esagerare, e, nel contempo, ha polverizzato praticamente l’intera partecipazione nella banca Monte dei Paschi, continui a fare danni.
In un mondo normale questo non sarebbe stato permesso anzi, in un mondo normale il PD si sarebbe vergognato e ritirato in buon ordine. Ma evidentemente il pudore non è cosa che conosce.
Riguardo ai nominativi su chi ha avuto i prestiti, io non faccio sconti a nessuno: per me chi deve soldi al Monte dei Paschi li deve restituire senza indugio.
Io non rispondo a logiche ben note al PD e non ho tessere in tasca come forse è sfuggito al servizio informazioni dell’apparato.
In ogni caso il sindaco uscente, vista la sicumera che mostra, ci dica se ha informazioni riservate, sensibili e privilegiate, e se ciò fosse vero perché non ha agito? E qualora ne disponesse davvero come ha fatto ad averle? La normativa sulla privacy per lui non si applica?
Infine, a proposito di indipendenza della fondazione dal PD, vorrei sapere se alle cene organizzate dal partito partecipava almeno un deputato, o era un sosia?
Facciamo il confronto subito: concordiamo data, luogo, ora e la massima trasparenza, parola sconosciuta dalla parti PD.
Il PD continua a raccontare un mondo che non esiste semplicemente perché lo ha distrutto”.