SIENA. Dall’avvocato Luigi De Mossi riceviamo e pubblichiamo.
“L’Enoteca Italiana è stato posta in liquidazione dalla classe dirigente che ha gestito e gestisce da sempre il nostro territorio.
Un altro pezzo di storia di questa città, una parte della sua identità e cultura in terre da sempre a grande vocazione vinicola, un ente di primaria importanza che ha segnato, in positivo, lo sviluppo dell’enologia, riferimento di operatori del settore e produttori, fonte di lavoro qualificato che, primo in assoluto, ha aperto la strada a tante manifestazioni di successo in tutta Italia. Ieri si è giunti al capolinea in consiglio comunale.
Proprio quando la città avrebbe bisogno di un rilancio e di una prospettiva, invece di cercare di mantenere quelle poche eccellenze che sono sempre state elementi di valorizzazione della nostra realtà, si sceglie la strada della rinuncia e dell’abbandono.
Non posso fare a meno di sottolineare che mi riconosco pienamente nell’operato di quei consiglieri comunali che hanno votato contro la liquidazione dell’ente, ennesima beffa per una città che si sarebbe meritata ben altro rispetto ed attenzione e che, invece, è stata saccheggiata e distrutta da chi è al potere da sempre”.