SIENA. Da Luigi De Mossi, candidato sindaco di Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“La prevenzione è importante e passa dalla possibilità di fare in tempi utili esami ed analisi adeguate ed una successiva eventuale cura calibrata sulla persona.
Le notizie pubblicate dai quotidiani relative alle liste di attesa dell’ospedale per esami considerabili “salvavita” (300 giorni per una risonanza, 200 per delle ecografie, 79 giorni per un ecodoppler, 271 giorni per una colonscopia), per l’importanza delle diagnosi che se ne possono trarre al fine di evitare interventi tardivi e, non ultimo, per conseguente riduzione dei costi sanitari, sono oggettivamente imbarazzanti. Invece bisogna chiarire perché come per magia con l’intramoenia i tempi si riducono drasticamente.
Il PD deve spiegare se la sua politica è ancora verso la sanità pubblica o se vuole che i cittadini si rivolgano a costose cliniche private. Deve dire se vuole una sanità per tutti o una sanità per ricchi. Se sceglie quest’ultima opzione, bisogna che riveda la tassazione che grava sulle famiglie e sui singoli cittadini.
La competenza in materia sanitaria è della Regione, ma il sindaco svolge le funzioni di ufficiale sanitario e, se è autorevole, deve comunque agire e dialogare sia con la Regione stessa, ma anche con quei sindaci che hanno già mandato a casa il PD e che ricadono nella stessa area sanitaria, per tutelare, insieme e in modo coordinato, un bene primario come la salute che interessa tutti: poveri, ricchi, giovani e anziani.
La salute è di destra o di sinistra? Non si può pagare per una sanità e per un servizio che non funziona e rimanda sine die esami necessari. Come al solito il PD pretende di raccontare un mondo che non esiste semplicemente perché lo ha distrutto.
Voltiamo pagina ora: si può e si deve”.