L'agenzia di rating si affianca Fitch e Goldman Sachs nel considerare il "no" al referendum esiziale
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ROMA. Mentre Fitch si allinea alla posizioni di Goldman Sachs nel denunciare rischi per l’economia italiana in caso di vittoria del “no” al referendum, l’agenzia di rating Dbrs prende una posizione un po’ più morbida ma non diversa. Inoltre, per Dbrs il cambio di amministratore delegato da Fabrizio Viola a Marco Morelli aumenta l’incertezza sull’aumento di capitale da 5 miliardi con contestuale cessione di npl e probabilmente influenzerà la struttura del piano e la sua tempistica.
In una nota, Dbrs scrive che si prevede che la cessione degli Npl e il piano sul capitale saranno posposti oltre la data prevista, specialmente considerando la tempistica del prossimo referendum costituzionale, previsto tra novembre e di dicembre. DBRS considera l’esito del referendum critico per la fiducia degli investitori e l’appetito del mercato per il piano della banca. L’uscita di Viola non ha immediate implicazioni sui rating di Mps, ora sotto osservazione con implicazioni negative. Il debito Senior a lungo e quello sui depositi è a BB, quello sul debito a breve e sui depositi a R-4. DBRS non assegna rating al debito subordinato.
Durante il periodo di revisione, che è previsto si estenda oltre i tre mesi usuali, DBRS considererà la nomina del nuovo Ceo e qualsiasi potenziale implicazione per la banca. Saranno monitorati anche l’appetito degli investitori e le condizioni di mercato.