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SIENA. Se Atene piange, Sparta non ride. E viceversa. Meno epica (e meno etica, a dire il vero) la situazione delle due banche al centro della scena in questi giorni: Deutsche Bank e Monte dei Paschi sono ciascuna alle prese con i propri pesanti guai e nulla viene risparmiato ai due istituti. E ognuno ha i suoi paladini… Per Deutsche Bank interviene a gamba tesa sul Monte il quotidiano Handelsblatt, che non trova di meglio che denigrare la banca senese, cosicché non si parla di quella tedesca. Giochetti. Ma vediamo cosa dice il foglio tedesco.
Lo racconta Milano Finanza che scrive: “In un articolo dal titolo ‘Il fondo di salvataggio delle banche non investe nelle banche in crisi’, il giornale scrive che Atlante non parteciperà all’aumento di capitale di Mps . Ieri agenzie di stampa hanno riportato una nota di Quaestio Capital, società di gestione del fondo Atlante, in cui si dice che quest’ultimo “non sta valutando alcuna ipotesi di investimento nel capitale della banca”. Inoltre, il presidente di Quaestio “Alessandro Penati non è stato contattato da nessuno e comunque non è disponibile ad assumere la carica di presidente di Mps (La notizia era stata diffusa dal Giornale). L’ipotesi è dunque destituita di qualsiasi fondamento”.
Handelsblatt spiega che il Monte dei Paschi ha ottenuto quest’estate negli Stress Test sul comparto bancario europeo la posizione peggiore e che la banca senese sta cercando di raccogliere fondi per un aumento di capitale da cinque miliardi di euro. Ma proprio oggi sul Fatto Quotidiano e sul Sole 24 Ore appaiono due articoli simili che denunciano come Deutsche Bank abbia – invece – ricevuto un trattamento di favore proprio negli stessi test.
E ricordiamo anche che proprio Deutsche Bank non è riuscita, venerdì scorso, a trovare un accordo per limitare l’impatto della mega multa da 14 miliardi di dollari negli Usa.
Quindi? Chi sta meglio?