Il deputato senese commenta l’accordo tra AOU, ASL Toscana Sud-Est e Università di Siena
SIENA. “L’accordo tra AOU senese, ASL Toscana Sud – Est e Università di Siena è importante per il nostro territorio e rappresenta una possibilità di crescita per il sistema sanitario regionale. Il Policlinico Le Scotte può essere un punto di riferimento per tutto il sud della Toscana e un modello costruito intorno alla collaborazione tra chi fa attività di assistenza di primo livello e chi opera nel campo dell’alta specializzazione”. Luigi Dallai, deputato del Partito democratico, commenta il protocollo siglato nei giorni scorsi tra AOU senese, ASL Toscana Sud Est, Università di Siena con il sostegno del Comune di Siena.
“Noi viviamo in un territorio che da tempo si è caratterizzato per porre la prevenzione al centro delle attività sanitarie, con la ricerca e lo sviluppo del settore dei vaccini, e dove progetti educativi possono fornire un concreto aiuto contro l’insorgere di patologie frequenti. Non c’è dubbio che dobbiamo favorire l’integrazione delle competenze tra chi lavora nell’assistenza medica e chi nella ricerca di nuovi approcci alla cura delle patologie”.
“L’accordo – dice Dallai – è un punto di partenza come ha sottolineato il direttore dell’AOU senese Pierluigi Tosi. Tra gli aspetti più significativi c’è la volontà di rafforzare la collaborazione tra Azienda Ospedaliera e Università. Se si punta all’eccellenza il primo passo da fare è proprio questo, unendo il miglioramento dei servizi di assistenza con la formazione dei professionisti. Sulla base di questo rapporto dovremmo da un lato promuovere chi ha dimostrato di saper svolgere bene il proprio lavoro all’interno del Policlinico e, dall’altro, avviare una politica di attrazione di professionalità esterne che possano far crescere l’ospedale senese. Io credo che anche la questione emersa nei giorni scorsi della ‘fuga di medici’ debba essere affrontata aprendosi e non chiudendosi all’esterno, perché è solo così che Le Scotte possono tornare ad essere un punto di riferimento non solo a livello regionale, ma nazionale. Con questo spirito credo si debba anche incentivare la collaborazione tra azienda ospedaliera e ospedali dell’azienda sanitaria locale, dando così seguito a quel modello a rete che è uno dei punti al centro dell’accordo appena firmato. C’è molto da fare – conclude Dallai – e restano dei nodi aperti importanti, come per esempio la questione della piena efficienza della centrale unica di 118, ma la strada intrapresa è quella giusta”.