Valentini: "L’obiettivo strategico resta quello di mantenere la direzione generale a Siena
SIENA. Interrogazione urgente martedì scorso (10 febbraio), di Pietro Staderini (Moderati Centrodestra) sulla banca Mps. Il consigliere, richiamando la partecipazione societaria e il patto di sindacato “che pongono Palazzo Sansedoni quale socio più rilevante nell’azionariato di Banca MPS” e ricordando “come lo stesso documento di programmazione strategico pluriennale 2015/17 della Fondazione auspichi un consolidamento, addirittura un possibile allargamento ad altri partner strategici, della partecipazione in Banca MPS”, ha chiesto al sindaco di conoscere “se tali impostazioni strategiche siano venute meno; cosa intendesse la Fondazione con quel “Potremmo perdere la Banca” e quali iniziative abbia intenzione di mettere in campo l’amministrazione comunale per garantire che la Fondazione continui a svolgere un ruolo strategico di collegamento tra la banca e il suo territorio di riferimento”.
Il sindaco Bruno Valentini, dopo aver specificato di non voler essere interprete di Palazzo Sansedoni e, quindi, di parlare a titolo personale, ha ricordato “come l’obiettivo strategico sia quello di mantenere la direzione generale di Banca MPS a Siena per non far venire meno il legame tra banca e territorio. Per questo, abbiamo approvato la decisione coraggiosa dell’ex presidente Antonella Mansi, quando decise di impegnare una parte importante del residuo patrimonio della Fondazione in un investimento di 125 milioni di euro, finalizzato a detenere il 2,5% dell’attuale capitale azionario di Banca MPS. Una decisione che noi abbiamo approvato, al contrario di molte forze di opposizione. Credo che Clarich, ma potete domandarglielo – ha proseguito il sindaco – abbia voluto ammettere un problema legato al bilancio 2014, quindi alle perdite che dovranno essere registrate non solo per effetto dell’esercizio, ma anche per effetto di accantonamenti resi obbligatori dall’indicazione della Banca Centrale Europea. Dovremmo vedere se ci saranno ancora le condizioni economiche e strategiche per ripetere un accordo che ha consentito, per circa diciotto mesi, di mantenere comunque una governance attraverso una piccola partecipazione. Su questo c’è un’interlocuzione istituzionale con la Regione e il Governo – ha continuato Valentini – per ribadire il diritto del nostro territorio a mantenere la sede della Banca: un istituto che mostra debolezza patrimoniale ma, al contempo, una grande capacità operativa su tutta la Toscana, dove un terzo circa dei crediti necessari per i bisogni di famiglie e di imprese proviene da Banca MPS. Ho ascoltato con favore l’intervento del presidente Enrico Rossi, che ha detto che non sappiamo ancora quello che accadrà, perché ci sono dei fortissimi movimenti sul panorama bancario nazionale: dal decreto sulla riforma delle banche popolari, alla possibilità che ci sia un intervento statale sui crediti deteriorati. Ecco, in questo quadro non sappiamo ancora quali saranno gli azionisti di riferimento della Banca nei prossimi anni e le possibili operazioni di aggregazione e di fusione societaria”.
Staderini si è dichiarato non soddisfatto e molto preoccupato: “La Fondazione dovrebbe essere attore principale nelle scelte e nell’evoluzione di quello che sta succedendo alla Banca in virtù del 9% di partecipazione societaria detenuta insieme ai pattisti. Non dobbiamo limitarci a vedere quello che succede e ad aspettare la risposta della BCE. Su quali presupposti possiamo dire – ha concluso il consigliere – che la direzione generale rimarrà a Siena? Il Comune ha quattro rappresentanti in Deputazione: cosa ci dicono? Quali le loro indicazioni? Dall’anno scorso aspettiamo di discutere un atto d’indirizzo della Fondazione, ma non c’è stato alcun Consiglio comunale dove discutere di un atto d’indirizzo. Quali indicazioni potrà dare ai nostri designati questo Consiglio comunale?”.