Il Cap di Siena ha infatti acquisito in gestione le attività del “cugino” marchigiano che da tempo aveva accusato la crisi congiunturale.
Così, dopo un accordo programmatico siglato a Roma nell’ottobre scorso, i due Presidenti dei Consorzi, Maria Cristina Rocchi per quello di Siena e Domenico Romanini per Pesaro, hanno firmato in novembre insieme ai due Direttori, Pietro Pagliuca e Luigi Mondelci, gli atti definitivi. Dal primo dicembre quindi, l’operatività sui settori dei fertilizzanti, fitofarmaci, sementi, mangimi zootecnici, prodotti garden e vari, fa riferimento diretto alla struttura senese.Dare nuovo impulso alle imprese agricole del territorio pesarese, attingendo al know-how e all’organizzazione strutturale del Consorzio Agrario di Siena e Arezzo, che da anni è ai primi posti in Italia per fatturato e per efficienza gestionale. Sarà questo l’obiettivo che porterà i due consorzi ad una stretta collaborazione in diversi settori strategici per i servizi all’agricoltura tra i quali quello dei mezzi tecnici, ovvero fertilizzanti, fitofarmaci, sementi, mangimi zootecnici, prodotti garden, oltre alla parte produttiva sementiera e quella relativa al ritiro, stoccaggio e commercializzazione delle produzioni agricole, prevalentemente costituite da cereali.
Dell’acquisizione fa parte anche la parte produttiva delle sementi e quella relativa al ritiro, stoccaggio e commercializzazione delle produzioni agricole, che ovviamente inizierà con il prossimo raccolto a giugno 2010 e che sarà canalizzata attraverso Giallo Oro, di cui fanno parte anche la Coop. Terre dell’Etruria e i Molini Popolari Riuniti di Umbertide. Tradotta in chiave economica, l’operazione dovrebbe dare vita ad una struttura aggregata che dovrebbe raggiungere un livello di fatturato superiore a 180 milioni di euro per almeno i primi tre anni, oltre a favorire l’ottenimento di economie di scala per una più razionale strutturazione gestionale e territoriale. Quella marchigiana è un’agricoltura molto professionale, caratterizzata da produzioni di qualità, nell’ambito delle quali i cereali occupano un posto di rilievo, ma non mancano eccellenze agro-alimentari anche in altri settori come quello zootecnico, il settore viti-vinicolo, quello delle produzioni di orto-frutta, o dell’olivicoltura. Anche per questo l’esperienza del Consorzio senese potrà dare un forte contributo alla ripresa di questa economia locale.
L’accordo, nel genere tra i più significativi in Italia per numeri e per volumi, si inserisce nel contesto di un rilancio dell’azione e del ruolo dei Consorzi Agrari su scala nazionale portato avanti dalla Società Consortile “Consorzi Agrari d’Italia”, recentemente costituita, per fare sistema aggregando queste strutture di servizio tuttora insostituibili per l’agricoltura di questo Paese, custodi di patrimoni di esperienza e di conoscenza più che secolare, attraverso la creazione modelli organizzativi nuovi, puntando di più sulla logistica, sull’informatica, su minore frammentazione territoriale con poche strutture di capacità potenziata, per le esigenze di un’agricoltura che richiede risposte diverse dal passato, ma senza rinnegare quanto di buono il passato ha prodotto.