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SIENA. Strascichi di una campagna elettorale "sopra le righe" arrivano anche nella prima seduta dei neoconsigli comunali. Qua e là, gli avversari politici si scontrano anche durante l'insediamento tirando fuori dal cilindro casi di ineleggibilità, vera o presunta.
E' accaduto ieri (24 giugno) a Montepulciano dove ad essere invitata ad abbandonare il parlamentino è stata la consigliera del PdL, Ciolfi a causa di una presunta ineleggibilità legata al suo contenzioso con l'amministrazione comunale.
“L'atteggiamento oltraggioso ed inaccettabile tenuto dalla giunta comunale mi sembra offensivo, non solo nei miei confronti ma anche e soprattutto verso chi mi ha eletto esprimendo la sua preferenza – scrive in una nota stampa la neoeletta – Avrò modo di presentare la documentazione richiesta e spiegare le ragioni per le quali non può sussistere tale incompatibilità nelle sedi competenti ma pur non entrando troppo nel merito, anche se il Consiglio avesse ritenuto valida la sussistenza di tale causa avrebbe per legge dovuto seguire le procedure previste dall’Art. 69 TUEL. Inoltre, faccio presente che, ex Art. 9 comma 2 del regolamento per lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale, alla discussione e alla votazione possono prendere parte anche coloro la cui eleggibilità ed incompatibilità sia contestata. Ritengo, quindi, che il loro comportamento arbitrario abbia leso il fondamentale diritto a svolgere il mandato elettorale poiché mi è stato intimato di allontanarmi dalla sala consiliare e, con estrema sorpresa, poche ore dopo, non facevo già più parte delle liste on-line dei consiglieri comunali eletti a Montepulciano. E’ vero che ho avuto un colloquio informale con il sindaco nei giorni prima del consiglio per affrontare la situazione legata all'incompatibilità, ma, in tale occasione, a mio modo di vedere, il sindaco, con fare concitato ed autoritario, mi ha sollecitato a rimuovere la causa di incompatibilità, per me assolutamente infondata. In questo momento sono assistita dal mio legale di fiducia e continuerò a portare avanti la mia battaglia nel rispetto della costituzione, degli elettori e della fiducia espressami dal Pdl”.
Mercoled' sera (23 giugno), durante il primo consiglio comunale di Sovicille, invece, sono stati i quattro consiglieri eletti nella lista Cittadini per Sovicille a sollevare l'ipotesi di "incompatibilità"" del sindaco Masi tra la carica di primo cittadino e l'incarico all'interno di Banca Cras.
Secondo Michela Guerrini questa incompatibilità deriverebbe dal fatto che proprio la Cras all'interno del Comune ricopre l'incarico di tesoriere. I quattro neo-eletti hanno esposto le loro ragioni in modo molto chiaro, e Massimiliano Fanti ha citato una sentenza che e' stata messa agli atti. La maggioranza – e parte dell'opposizione – ha però sostenuto il sindaco Masi, al suo secondo mandato e quindi, con i soli 4 voti contrari della lista civica il Consiglio comunale è proseguito senza "colpi di scena".