Anche oggi il titolo MPS in forte ribasso alla borsa di Milano
di Red
SIENA. Il presidente dell’Abi e di Banca MPS, Giuseppe Mussari, ha dichiarato oggi a Bruxelles che la decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating di 16 banche italiane “è oggettivamente incomprensibile. Quelli di Moodys’s hanno fatto un comunicato di natura qualitativa, numeri non mi pare che ne abbiano espressi”. Secondo Mussari “Le banche italiane non hanno mai avuto problemi, hanno fatto importanti capitalizzazioni” anche ricordando che l’esposizione delle banche italiane verso il debito greco è “marginale”. Anche per quanto riguarda il secondo round in vista di stress test per le banche italiane, il presidente Abi ha ribadito il concetto che gli istituti di crediti italiani “non hanno nulla da temere”. Ma mentre Mussari era a Bruxelles, l’esito delle contattazioni di borsa odierne non teneva in alcun conto le sue parole. Sul mercato, oggi, pendeva anche la scure di Moody’s che ha posto sotto osservazione, in vista di un possibile downgrade, i covered bond emessi da cinque tra banche e istituzioni finanziarie italiane: Banca Carige, Mps e Banco Popolare. Interessati anche i programmi di covered bond garantiti dal settore pubblico emessi da Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo (Public sector covered bond).
Così, a fine giornata, il titolo MPS ha perso ulteriormente terreno, avvicinadosi alla soglia del venerdì 17 a 0,513 euro con una perdita del -3,75%. E’ stato l’unico titolo in perdita dell’intero comparto bancario, che ha visto la ripresa perfino delle azioni B.P. Milano che ha recuperato un buon 3,47%. Accomunato al titolo di rocca Salimbeni è Fonsai (-9,22%) a riprova che certe considerazioni fatte ieri a bocce ferme sono state fatte prima dagli investitori e che l’effetto Gorgoni potrebbe avere esiti disastrosi.
La presenza di Mussari a Bruxelles era volta alla presentazione alla Commissione Europea, insieme ad Abi, Confindustria, Rete imprese Italia e Alleanza cooperative, di una proposta di sterilizzazione dell’aumento dei requisiti a fronte dei crediti alle Pmi, e alla richiesta di maggiore flessibilita’ nell’attuazione delle regole Basilea 3 sui nuovi coefficienti patrimoniali delle banche nei confronti delle piccole e medie imprese. Il presidente della Commissione, Michel Barnier, si è detto disponibile a approfondire la cosa in vista della stesura del regolamento.