“Si tratta di una vicenda emblematica di quello che significherebbe il ridimensionamento di attività e di indotto da parte di MPS sul nostro territorio"
SIENA. “Nei giorni scorsi una nota stampa FIM-CISL FIOM-CGIL ha dato notizia che venti lavoratori dell’azienda Pay Care di Monteriggioni verranno posti in cassa integrazione, a seguito della reinternalizzazione da parte di MPS della commessa Internet Banking, a partire dalla metà del prossimo mese di dicembre”, così avvia la nota stampa del Gruppo consiliare PD sulla crisi PayCare.
“Questa commessa Internet Banking veniva eseguita da oltre dieci anni dai lavoratori Pay Care (ex Bassilichi), poi passati a Nexi nel 2018. Inoltre, ad oggi nemmeno Nexi ha dato risposte per un’eventuale integrazione di attività, come invece sarebbe previsto dall’accordo sottoscritto il 9 ottobre 2018 presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Questi lavoratori sono poi passati a Comdata dal febbraio 2019”.
“Si tratta di una vicenda emblematica di quello che significherebbe il ridimensionamento di attività e di indotto da parte di MPS sul nostro territorio, che genera giusta preoccupazione sulla prospettiva dei lavoratori interessati, ma anche sull’orizzonte futuro dell’occupazione. Tutti temi già anticipati dal nostro Gruppo, anche prima dell’emergenza Covid, con l’ordine del giorno su MPS, presentato lo scorso novembre insieme alle altre forze di opposizione, con cui si era richiesto poi lo scorso gennaio un consiglio comunale sul lavoro e le relazioni con le parti sociali e le categorie economiche a Siena, questioni quindi condivise da tutti i Gruppi consiliari, con mozioni approvate all’unanimità”.
“Per questo si interroga il Sindaco per conoscere se l’Amministrazione si sia già attivata sulla vicenda Pay Care, per la salvaguardia di questa attività hitech sul territorio e dei posti di lavoro interessati”. Gruppo consiliare PD