L'esponente di Più Siena ha partecipato al convegno sulla Fondazione Mps organizzato da Giovanni Di Stasio di Toscana Federale
SIENA. «La crisi del Monte dei Paschi? È tutta colpa della privatizzazione del 1995 che ha consegnato la Banca, tramite la Fondazione, alla politica». È quanto ha sostenuto il candidato consigliere comunale per Sena Civitas e responsabile di Più Siena, Matteo Pacciani, durante il convegno sulla Fondazione Mps organizzato da Giovanni di Stasio di Toscana Federata.
«Con la quotazione in banca – prosegue Pacciani – si è permesso l’ingresso in Mps a imprenditori che avevano come unico interesse, dati gli investimenti, quello di riscuotere i dividendi. Per raggiungere il loro scopo, hanno venduto capitali, filiali, palazzi, tenute, casse di risparmio, facendo passare il patrimonio della banca dai 20 miliardi di euro ante 1995 ai 10 miliardi di oggi. E, come se non bastasse, come ciliegina sulla torta è arrivata l’operazione Antonveneta».
Secondo l’esponente di Più Siena, «tutti sapevano e nessuno è intervenuto per evitare questo scempio. La Banca d’Italia, la Consob e gli organi preposti al controllo, cosa hanno fatto? Chi ha sfruttato e usato il Monte dei Paschi non ha tradito soltanto i lavoratori, i clienti, i risparmiatori e gli azionisti, ma è stato un Giuda per ogni senese e per la stessa città di Siena. Adesso c’è un’emergenza, che è quella di dover individuare un percorso per cercare di cambiare la realtà del Monte dei Paschi nel suo contesto senese. Dobbiamo proteggere – conclude Pacciani – tutte quelle persone che non hanno alcuna colpa sulla vicenda che ha investito l’Mps e che alla fine saranno costrette a pagare».