SIENA. Le Regione non investe sul turismo ed a risentirne è tutta la Toscana meridionale ed in modo particolare la Provincia di Siena e la città di Chianciano per quanto attiene specificamente il settore termale. I dati sono allarmanti: in 7 anni a Siena si sono persi oltre 1 milione e mezzo di ospiti, 30 aziende recettive hanno chiuso i battenti con una perdita netta di oltre 1000 posti di lavoro e un calo di circa il 10% degli esercizi commerciali (- 300 unità).
Questa la fotografia presentata dagli operatori economici della Provincia di Siena ai rappresentati del Popolo della Libertà Alberto Magnolfi, Presidente del Gruppo regionale FI-PdL, Angelo Pollina Consigliere regionale azzurro e Roberto Benedetti, Presidente del Gruppo regionale AN-PdL, durante la seconda tappa del tour organizzato dal PdL nelle province toscane in vista del Consiglio regionale straordinario sull’economia richiesto da tutte le forze del centrodestra ed in programma per il prossimo 11 novembre.
“Un percorso di ascolto delle varie realtà locali – come lo hanno definito gli esponenti del PdL – per recepire dal territorio indicazioni concrete per orientare percorsi di intervento capaci di limitare i contraccolpi della crisi finanziaria mondiale che si somma ad una realtà toscana e senese di per se preoccupante in modo particolare per le piccole imprese che nell’ultimo anno, a Siena, hanno registrato una flessione significativa della produzione (-2,2%) e del fatturato (-1,89%). Anche comparti storicamente importanti per l’economia senese come l’edilizia (-9,5%) e il comparto della ceramica e terracotta (-5,1%), hanno aggiunto i Consiglieri regionali, nel 2008 hanno segnato il passo.”
Dall’incontro organizzato dal Coordinatore provinciale di FI, Rolando Peccatori nel quale oltre ai rappresentai economici senesi: Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Associazione degli albergato sono intervenuti Consiglieri comunali e provinciali del PdL e numerosissimi imprenditori, albergatori, commercianti ed operatori locali (oltre 150 persone presenti), è emersa una netta sintonia di valutazione tra le Associazioni stesse e i rappresentati del PdL toscano, circa le misure da assumere urgentemente:
1) Drastica sburocratizzazione delle procedure sia per permessi di costruire sia per le autorizzazioni commerciali/ricettive. Per una stessa pratica in Toscana occorrono 15-18 mesi, mentre in Umbria appena 3-4 mesi.
2) Aiuti per il sostegno al credito delle PMI con interventi consistenti come hanno fatto la Lombardia (1 miliardo di euro) e il Piemonte (890 milioni di euro). Ad oggi la Toscana, per questo capitolo, non ha stanziato neppure 1 euro.
3) Revisione totale della politica termale della Regione con un rinnovato impulso per la valorizzazione della stazione di Chianciano che da 15 anni soffre di una crisi figlia delle politiche di basso cabotaggio portate avanti dalla Regione che stanno distruggendo uno tra i settori storicamente più importanti dell’economia toscana.
4) Revisione sostanzialmente della normativa regionale (L.R. 14/2005) relativa ai criteri di riqualificazione del sistema ricettivo per salvare, tra gli altri, gli alberghi di valore storico-artistico. L’attuale legge regionale, è stata la denuncia forte dei presenti, è penalizzante soprattutto per hotel a 4 stelle storici fortemente penalizzati da criteri di riqualificazione vessatori ed estremamente onerosi per gli imprenditori.
5) Interventi mirati sulle infrastrutture e sul servizio ferroviario sulla tratta Chianciano-Chiusi-Roma paradossalmente penalizzata dalla realizzazione dell’alta velocità e fortemente rallentata dall’introduzione del memorario promosso dalla regione Toscana.
6) Unificazione di tutti gli interventi di valorizzazione, promozione e pubblicizzazione del marchio ‘Toscana’ evitando improduttive frammentazioni che in questi anni hanno finito, addirittura, per penalizzare il ‘Made in Tuscany’..