
COLLE DI VAL D'ELSA. Soddisfatta la Lega Nord, dell'ultimo intervento – critico e al contempo preoccupato – dei sindacati e della Rsu della Rcr _ Calp in merito alle modalità di superamento dell'attuale crisi aziendale.
Sebbene i sindacati lamentino la cattiva gestione del personale da parte dell'azienda – cosa fatta dal Carroccio senese ormai da diverse setimane – il gruppo politico si pone alcune domande che rivolge direttamente alle sigle sindacali.
"Come mai i Sindacati permettono all'Azienda di ricorrere agli straordinari? Come mai permettono che in Azienda operino soggetti esterni? Come mai su questo argomento le rappresentanze sindacali fanno calare il silenzio? – domanda la Lega Nord – Questo nuovo, ridicolo teatrino serve solo per dire alla gente che c'è difficoltà e consentire alle RSU di cantare vittoria quando otterranno la rotazione (richiesta per prima dalla Lega) e potranno dire di aver ottenuto una vittoria. Loro? Come mai, poi, l'Azienda non è stata disponibile a fare la rotazione a costo zero nella stragrande maggioranza dei posti di lavoro, che senza ombra di dubbio ed in modo totalmente trasparente si potrebbero avvicendare senza pregiudicare la produzione, anzi in alcuni casi essa ne trarrebbe vantaggio considerato che attualmente in CIGS ci sono persone qualificate? Sfidiamo l'Azienda a dimostrare il contrario… Come mai solo dopo tre mesi i Sindacati si sono accorti di problemi che dovevano denunciare fin da subito?".
Dopo aver aperto un nuovo "faccia a faccia" con i sindacati, la Lega propone di andare oltre le parole, magari non consentendo all'azienda RcR – Calp gli straordinari.
"Infine, alcuni dipendenti ci hanno fatto notare che non è stato portato rispetto nemmeno per le categorie protette e che molti soggetti facenti parte di quella categoria sono stati cassintegrati" scrive ancora il Carroccio che aggiunge – Ci riferiscono che, probabilmente, la totalità di queste persone sono state sospese in CIGS: sarebbe interessante che le RSU chiarissero meglio questo aspetto, perché, se fosse confermato quanto riferitoci, questa sarebbe un’ennesima caduta di stile per l’Azienda e per i Sindacati, che non rispettano nemmeno le regole morali che da sempre tutelano questa categoria di persone".
Sebbene i sindacati lamentino la cattiva gestione del personale da parte dell'azienda – cosa fatta dal Carroccio senese ormai da diverse setimane – il gruppo politico si pone alcune domande che rivolge direttamente alle sigle sindacali.
"Come mai i Sindacati permettono all'Azienda di ricorrere agli straordinari? Come mai permettono che in Azienda operino soggetti esterni? Come mai su questo argomento le rappresentanze sindacali fanno calare il silenzio? – domanda la Lega Nord – Questo nuovo, ridicolo teatrino serve solo per dire alla gente che c'è difficoltà e consentire alle RSU di cantare vittoria quando otterranno la rotazione (richiesta per prima dalla Lega) e potranno dire di aver ottenuto una vittoria. Loro? Come mai, poi, l'Azienda non è stata disponibile a fare la rotazione a costo zero nella stragrande maggioranza dei posti di lavoro, che senza ombra di dubbio ed in modo totalmente trasparente si potrebbero avvicendare senza pregiudicare la produzione, anzi in alcuni casi essa ne trarrebbe vantaggio considerato che attualmente in CIGS ci sono persone qualificate? Sfidiamo l'Azienda a dimostrare il contrario… Come mai solo dopo tre mesi i Sindacati si sono accorti di problemi che dovevano denunciare fin da subito?".
Dopo aver aperto un nuovo "faccia a faccia" con i sindacati, la Lega propone di andare oltre le parole, magari non consentendo all'azienda RcR – Calp gli straordinari.
"Infine, alcuni dipendenti ci hanno fatto notare che non è stato portato rispetto nemmeno per le categorie protette e che molti soggetti facenti parte di quella categoria sono stati cassintegrati" scrive ancora il Carroccio che aggiunge – Ci riferiscono che, probabilmente, la totalità di queste persone sono state sospese in CIGS: sarebbe interessante che le RSU chiarissero meglio questo aspetto, perché, se fosse confermato quanto riferitoci, questa sarebbe un’ennesima caduta di stile per l’Azienda e per i Sindacati, che non rispettano nemmeno le regole morali che da sempre tutelano questa categoria di persone".
Suggerimenti sulle modalità di intervento nei confronti dell'azienda anche per le istituzioni locali: la Lega invita gli amministratori a chiedere alla direzione aziendale di: "considerare anzianità di servizio, età anagrafica e carichi familiari; mettere in CIGS i volontari, perché alcuni che sono rimasti a lavoro avrebbero voluto essere in CIGS, o almeno nessuno ha proposto la CIGS volontaria; se l’Azienda richiama, potrebbe richiamare solo chi è interessato e non tutti, perché una parte, seppure piccola, preferisce la CIGS e dovrebbero adoperarsi in questo senso per impiegare a lavoro il più possibile coloro che hanno bisogno di lavorare; chi ha carichi familiari considerevoli, come tre figli o situazioni particolari dovrebbe esser richiamato a lavoro subito ed eventualmente ruotare meno di chi ha meno impegni economici, oppure non ruotare affatto, a scapito di chi vive in famiglia: e delle coppie, anche senza figli, che lavorano entrambi in RCR".