SIENA. Rispondere alla crisi del settore termale e giungere rapidamente al rinnovo delle tariffe, riconosciute dal Servizio sanitario nazionale per salvaguardare l’attività e i livelli occupazionali di tutti gli stabilimenti del Paese. E’ quanto chiede la parlamentare Pd, Susanna Cenni in un’interrogazione, a risposta scritta, depositata ieri (9 luglio) e rivolta a Maurizio Sacconi, ministro della salute e a Maria Vittoria Brambilla, ministro del turismo.
Nell’interrogazione Cenni chiede quali provvedimenti intenda intraprendere il governo per rilanciare il turismo termale e per dare piena attuazione alla legge 323 del 2000 sul riordino del settore, come già disposto in un ordine del giorno accolto nel mese di novembre del 2008. Tra i firmatari dell’interrogazione anche i parlamentari Franco Cecuzzi, Lido Scarpetti, Gianpiero Bocci, Sandro Brandolini, David Favia, Laura Froner; Mario Lovelli, Carmen Motta, Ettore Rosato; Amalia Schirru; Donatella Ferranti e Lucia Codurelli.
“Stando agli ultimi dati resi noti da Federterme – spiega Susanna Cenni – il 2008 non è stato un anno positivo: 5 per cento in meno per presenze e fatturato nel comparto tradizionale, tra il 3 e il 4 per cento di calo nel settore del benessere termale. Dopo nove anni dall’approvazione della legge sul termalismo, non sono stati ancora emanati i decreti attuativi che permetterebbero di dare efficacia alle norme contenute nel provvedimento, sostenendo così tutte quelle città a monocultura termale in cui la contrazione delle presenze sta aggravando una situazione di crisi ormai in atto da decenni. A questo si va ad aggiungere la mancata ratifica dell’accordo sul rinnovo delle tariffe che il Servizio sanitario nazionale riconosce per le cure termali: il 3 luglio scorso, la Conferenza delle Regioni ha deciso all’unanimità di sospendere ogni tavolo di concertazione politica e tecnica con l’esecutivo poiché, secondo il presidente Vasco Errani, “il governo tradisce puntualmente il principio di leale collaborazione”. “Il ministro del turismo Maria Vittoria Brambilla – ricorda Cenni – ha recentemente annunciato la costituzione di una Commissione ministeriale a sostegno del settore termale, da valorizzare «come prodotto turistico integrato che comprenda fitness, relax, benessere del corpo, sport». Oggi chiediamo al ministro quando verrà costituita l’apposita Commissione e con quali funzioni, finalità e risorse finanziarie potrà operare e come intenda coinvolgere le Regioni, gli operatori e le associazioni del comparto per rilanciare il turismo legato al settore termale. Il nostro Paese vanta in Europa il maggior numero di stabilimenti, circa 380, che occupano direttamente o indirettamente oltre 65 mila addetti. E’ arrivato il momento che il governo dia delle risposte concrete a chi lavora nel settore, facendo luce sul futuro delle nostre città a monocultura termale”.
Nell’interrogazione Cenni chiede quali provvedimenti intenda intraprendere il governo per rilanciare il turismo termale e per dare piena attuazione alla legge 323 del 2000 sul riordino del settore, come già disposto in un ordine del giorno accolto nel mese di novembre del 2008. Tra i firmatari dell’interrogazione anche i parlamentari Franco Cecuzzi, Lido Scarpetti, Gianpiero Bocci, Sandro Brandolini, David Favia, Laura Froner; Mario Lovelli, Carmen Motta, Ettore Rosato; Amalia Schirru; Donatella Ferranti e Lucia Codurelli.
“Stando agli ultimi dati resi noti da Federterme – spiega Susanna Cenni – il 2008 non è stato un anno positivo: 5 per cento in meno per presenze e fatturato nel comparto tradizionale, tra il 3 e il 4 per cento di calo nel settore del benessere termale. Dopo nove anni dall’approvazione della legge sul termalismo, non sono stati ancora emanati i decreti attuativi che permetterebbero di dare efficacia alle norme contenute nel provvedimento, sostenendo così tutte quelle città a monocultura termale in cui la contrazione delle presenze sta aggravando una situazione di crisi ormai in atto da decenni. A questo si va ad aggiungere la mancata ratifica dell’accordo sul rinnovo delle tariffe che il Servizio sanitario nazionale riconosce per le cure termali: il 3 luglio scorso, la Conferenza delle Regioni ha deciso all’unanimità di sospendere ogni tavolo di concertazione politica e tecnica con l’esecutivo poiché, secondo il presidente Vasco Errani, “il governo tradisce puntualmente il principio di leale collaborazione”. “Il ministro del turismo Maria Vittoria Brambilla – ricorda Cenni – ha recentemente annunciato la costituzione di una Commissione ministeriale a sostegno del settore termale, da valorizzare «come prodotto turistico integrato che comprenda fitness, relax, benessere del corpo, sport». Oggi chiediamo al ministro quando verrà costituita l’apposita Commissione e con quali funzioni, finalità e risorse finanziarie potrà operare e come intenda coinvolgere le Regioni, gli operatori e le associazioni del comparto per rilanciare il turismo legato al settore termale. Il nostro Paese vanta in Europa il maggior numero di stabilimenti, circa 380, che occupano direttamente o indirettamente oltre 65 mila addetti. E’ arrivato il momento che il governo dia delle risposte concrete a chi lavora nel settore, facendo luce sul futuro delle nostre città a monocultura termale”.