NAPOLI. La produzione di salumi è un importante pilastro dell’economia italiana, e le statistiche più recenti lo confermano: secondo i dati di ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, nel 2023 il settore ha registrato dei segnali di crescita tutt’altro che trascurabili. Non esitiamo, dunque, e scopriamo i numeri più significativi.
Un settore che cresce sia in quantità che in valore
Partiamo dalla cifra più rilevante, ovvero quella relativa al valore totale della produzione, che nell’anno in questione ha toccato quota 9,1 miliardi di euro; imponente è anche il dato quantitativo, che evidenzia una produzione annua di 1,1 milioni di tonnellate di prodotto.
Come si stava accennando, il settore sta vivendo una fase di crescita: se in termini di quantità prodotta il dato, sebbene positivo, è moderato, attestandosi a quota +0,7% rispetto all’anno precedente, è ben più netta la crescita del valore, con un +7,2% rispetto al 2022; a contribuire a quest’ultima percentuale, secondo ASSICA, sono stati anche fattori quali l’inflazione e l’incremento dei costi, soprattutto quelli relativi alla materia prima.
Le tipologie di aziende che beneficiano di questi trend
In Italia la produzione di salumi non riguarda esclusivamente grandi società, ma anche tantissime aziende di piccole dimensioni, tra cui non mancano le realtà a conduzione familiare; un motivo ulteriore, questo, per reputare assai positivi i trend che si sono registrati.
Quando si valuta lo “stato di salute” di un settore economico, ovviamente, non bisogna considerare solo le imprese coinvolte in modo diretto, ma anche l’indotto, che in questo caso è assolutamente importante.
Se la produzione di salumi è florida, infatti, ne beneficiano le aziende impegnate nella lavorazione della materia prima, le varie tipologie di attività commerciale, dalla grande distribuzione alle macellerie, le società di trasporti, senza trascurare le imprese che si occupano della produzione o della vendita di strumentazioni, da utilizzare non solo nei processi di lavorazione industriale, ma anche nella ristorazione.
Il nostro Paese può vantare molte eccellenze anche in questo specifico ambito, il quale ha ormai abbracciato in modo significativo anche il commercio elettronico, si pensi a prodotti quali le affettatrici professionali di www.allforfood.com, acquistabili online con un semplice click.
Export sempre più decisivo, Francia e Germania le destinazioni principali
L’export rappresenta un autentico volano per la produzione italiana di salumi, e i dati di ASSICA lo confermano inequivocabilmente: nel 2023, infatti, il nostro Paese ha esportato 206.859 tonnellate di prodotto, per un valore complessivo di 2,1 miliardi di euro.
Entrambe le cifre sono superiori rispetto a quelle registrate nell’anno precedente; nello specifico, la quantità di prodotto esportato è cresciuta del +6,2% su base annua, mentre il valore del +8,7%.
I Paesi verso cui l’Italia esporta maggiormente sono la Francia e la Germania: nel 2023, infatti, 38.172 tonnellate di prodotto hanno raggiunto la nazione transalpina e 35.581 quella tedesca.
Al terzo posto di questa speciale classifica figurano gli Stati Uniti, ma con una cifra che non raggiunge neppure la metà di quelle appena menzionate, ovvero 16.844 tonnellate; mentre le esportazioni verso il Paese a stelle e strisce hanno registrato una flessione nel confronto con l’anno precedente, peraltro, quelle verso Francia e Germania sono aumentate, rendendo queste nazioni ancor più protagoniste del mercato.