SIENA. La crisi economica che si sta concretizzando ha nel rapporto fra aziende e banche uno dei punti più critici. L’attuale situazione parte anche da una crisi finanziaria mondiale, che ha molteplici cause, che è ancora in atto e che costituisce probabilmente il vero nodo che genera forte incertezza sulla fine del ciclo negativo e l’inizio di un nuovo ciclo economico. Certamente, alla luce dei fatti, va visto con maggiore criticità l’eccessivo peso che la finanza ha avuto negli ultimi anni (“finanziarizzazione” dell’economia è stato affermato talvolta), a discapito della parte dell’economia che genera valore aggiunto dalla produzione e dalla vendita di beni reali e servizi reali. Nel concreto oggi il rapporto fra banche ed imprese, anche nella nostra provincia è molto delicato. Il tema è stato oggetto di una discussione accesa e partecipata organizzata da Imprendia (Cna ed Api), a Poggibonsi, con il responsabile nazionale del Credito della Cna, Paolo Baravelli. In quella sede è stato sottolineato come sia assolutamente necessario che le banche facciano tutti gli sforzi per allentare la stretta creditizia in corso.
In particolare sono stati ricordate le azioni messe in campo da Cna ed Api, in provincia di Siena ed a livello nazionale, a partire dall’importanza di Artigiancredito Toscano, il primo Consorzio Fidi in grado di fornire garanzia primaria, con notevole vantaggio per associati e banche. A questo proposito è stata riaffermata l’assoluta necessità che il sistema bancario firmi le nuove convenzioni con Act al più presto per abbassare gli ostacoli di accesso al credito e migliorarne le condizioni.
Gli imprenditori presenti sono stati anche aggiornati sulla stato avanzato di attuazione del nuovo piano industriale di Artigiancassa, che cerca di modificare il rating delle aziende in base a parametri di conoscenza diretta forniti anche dalle associazioni di categoria. Paolo Baravelli ha informato che sta diventando operativo il piano straordinario di uno fra i principali gruppi bancari del paese.
Ma anche le istituzioni senesi hanno fatto la loro parte con l’aumento della dotazione patrimoniale della Fises, che per la metà circa è stata destinata alle piccole imprese per esigenze di liquidità.
Tuttavia la situazione è stata giudicata ancora grave. La velocità con cui cala il fatturato ed aumentano gli insoluti è tale da mandare in crisi di liquidità molte aziende redditizie fino a pochi mesi fa. La rigidità del sistema bancario rischia quindi di aggravare la situazione.
Per questo Imprendia (Cna e Api) hanno intenzione di fare ogni sforzo al fine di monitorare il problema del credito e di sollecitare altre azioni da concretizzare nel più breve tempo possibile. Intanto è stato ribadito come siano urgenti interventi nazionali, dal pagamento iva per cassa, allo sblocco dei 70 miliardi di crediti verso la pubblica amministrazione, consentendo la compensazione fra questi e i debiti fiscali, l’eliminazione della indeducibilità degli interessi, l’allungamento dei pagamenti tributari.
In particolare sono stati ricordate le azioni messe in campo da Cna ed Api, in provincia di Siena ed a livello nazionale, a partire dall’importanza di Artigiancredito Toscano, il primo Consorzio Fidi in grado di fornire garanzia primaria, con notevole vantaggio per associati e banche. A questo proposito è stata riaffermata l’assoluta necessità che il sistema bancario firmi le nuove convenzioni con Act al più presto per abbassare gli ostacoli di accesso al credito e migliorarne le condizioni.
Gli imprenditori presenti sono stati anche aggiornati sulla stato avanzato di attuazione del nuovo piano industriale di Artigiancassa, che cerca di modificare il rating delle aziende in base a parametri di conoscenza diretta forniti anche dalle associazioni di categoria. Paolo Baravelli ha informato che sta diventando operativo il piano straordinario di uno fra i principali gruppi bancari del paese.
Ma anche le istituzioni senesi hanno fatto la loro parte con l’aumento della dotazione patrimoniale della Fises, che per la metà circa è stata destinata alle piccole imprese per esigenze di liquidità.
Tuttavia la situazione è stata giudicata ancora grave. La velocità con cui cala il fatturato ed aumentano gli insoluti è tale da mandare in crisi di liquidità molte aziende redditizie fino a pochi mesi fa. La rigidità del sistema bancario rischia quindi di aggravare la situazione.
Per questo Imprendia (Cna e Api) hanno intenzione di fare ogni sforzo al fine di monitorare il problema del credito e di sollecitare altre azioni da concretizzare nel più breve tempo possibile. Intanto è stato ribadito come siano urgenti interventi nazionali, dal pagamento iva per cassa, allo sblocco dei 70 miliardi di crediti verso la pubblica amministrazione, consentendo la compensazione fra questi e i debiti fiscali, l’eliminazione della indeducibilità degli interessi, l’allungamento dei pagamenti tributari.