L'economista "svicola" su Mps, ma parla di banche e di pensioni
di Augusto Mattioli
SINEA. “Se sul tema della corruzione ci confrontiamo con i Paesi avanzati europei siamo a livelli abbastanza preoccupanti. Credo che ci sia stato qualche miglioramento – ha detto Cottarelli, attualmente direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici italiani a Siena per la Giornata della trasparenza dell’Università di Siena – rispetto agli ultimi anni, soprattutto c’è stato uno sforzo per combattere la corruzione con misure di prevenzione. I risultati non sono ancora evidentissimi. E’ ovvio che rispetto al periodo prima di tangentopoli stiamo facendo meglio ma credo che le classifiche internazionali, per quanto in parte distorte, non ci mettano abbastanza bene”.
A parere dell’economista le conseguenze della corruzione “sono una distorsione della concorrenza, degli investimenti pubblici che si fanno non perché servono ma in quanto fonte di possibili risorse”. Cottarelli ha proseguito segnalando come “ci sia chi stima che la corruzione riduca il Pil italiano addirittura di un terzo”, per poi spiegare che si tratta di “una esagerazione” in quanto “questi studi confondono la corruzione con altre cause strutturali”. Cottarelli ha, poi, sottolineato che “senza dubbio si tratta di un problema molto serio che influisce in maniera diversa nelle regioni italiane con il Sud che si trova in una situazione pùu’ debole rispetto al Centro Nord”.
“Il sistema bancario italiano negli ultimi anni ha avuto difficoltà in buona parte dovute alla congiuntura economica. In un Paese nel quale l’economia ha avuto un calo del pil del 10% non si può pensare che non ci siano state conseguenze per le banche”, ha sostenuto Carlo Cottarelli. “La malagestione non sarebbe emersa – ha aggiunto Cottarelli, che non ha voluto parlare di Banca Mps – se non ci fosse stata la caduta dell’economia e l’aumento delle sofferenze bancarie. Quando di fanno campagne contro la Banca d’Italia mi sembrano cose un po’ superficiali. Non tutto, certo, è stato perfetto: immagino che anche nella supervisione bancaria ci siano stati degli errori ma se guardiamo la soluzione complessiva con la crisi economica che abbiamo avuto c’è un sistema bancario che tiene e che è stato ricapitalizzato”.
“L’aumento dell’età pensionabile è inevitabile. Non è che la Fornero sia stata cattiva o che Monti sia stato Dracula. Il problema è che si vive più a lungo e che facciamo meno figli. E quindi ci sono meno giovani che sostengono un numero più elevato di anziani”. E’ il quadro della situazione delineato a margine del convegno. La soluzione? “O tagliare le pensioni o lavorare più a lungo o tassare quei pochi giovani che dovranno sostenere gli anziani. Casi particolari si possono sistemare – ha spiegato l’economista -, perché le aspettative di vita non sono uguali per tutte le categorie ma se il numero di quelli che lavorano si riduce perché gli anziani da giovani non hanno fatto figli questo è un problema”.
Cottarelli si è anche detto “fondamentalmente d’accordo” con la posizione del Fondo monetario internazionale per cui i Paesi occidentali, che stanno invecchiando, hanno bisogno di immigrazione. “Penso – ha precisato – che debba essere una immigrazione ordinata e non disordinata come quella che abbiamo visto negli ultimi anni. Non è possibile che le frontiere non esistano più”. Cottarelli si è’ poi detto “personalmente a favore dello Ius soli”.