La capolista di "Fratelli di Siena" parla del decadimento della città
SIENA. “Assisto sgomenta al decadimento totale di quello che a Siena è stato la più significativa realtà di superamento del puro assistenzialismo, cioè il centro “il Glicine” oggi “Santa Petronilla”, che negli anni ha accolto ragazzi diversamente abili e con gravi disabilità di Siena e della provincia. Ragazzi che lì sono cresciuti, hanno passato la loro vita e le loro quotidiane attività avendo accesso -con l’alta professionalità degli educatori che vi hanno prestato la loro opera- al mondo del lavoro, della cultura, dell’arte. Sono stati avviati alla musica, alle rappresentazioni teatrali, sono divenuti nel corso del tempo un esempio di totale integrazione nella nostra città.”
“Nel corso degli anni sono stati apportati tagli al comparto del sociale da parte del Comune di Siena, ma la società cooperativa senese che l’ha gestito sino al mese scorso per 25 anni, ha sempre garantito un servizio di qualità senza esimersi da rimesse economiche, anche significative, in nome della deontologia professionale della professionalità e dell’innegabile affetto che legava gli operatori ai ragazzi che frequentavano il centro ed alle loro famiglie” -continua Paola Costa.
“Siena è sempre stata un esempio di solidarietà verso questi aspetti; una grande famiglia verso le persone in difficoltà,basti pensare alle contrade, al compito ed al ruolo che assolvono quotidianamente verso il popolo.
E’ triste vedere che adesso, con il recente nuovo appalto, sono stati operati dei tagli indiscriminati del personale con la conseguente diminuzione dei servizi offerti. Il “Santa Petronilla” è da qualche giorno gestito da una cooperativa addirittura di Casale Monfererrato con una gara che i piemontesi hanno vinto al massimo ribasso. Sono perciò pressochè dimezzate le ore mensili di lavoro facendo dunque diminuire fortemente il rapporto utente-operatore che, conseguentemente, ha abbassato lo standard di qualità acquisito negli anni . Ne stanno subendo le conseguenze gli incolpevoli utenti ospiti del centro e chi vi presta la propria opera lavorativa. Arrendersi di fronte a tutto ciò, se da una parte dimostra lo stato di decadimento in cui si è arrivati con la scellerata gestione amministrativa della nostra città, vuol anche dire lasciar andare anni di tradizione territoriale, di amore per la città e per i senesi e dei loro figli più sfortunati che non possiamo proprio permetterci” conclude Paola Costa di “Fratelli di Siena”.