L'ex-assessorre ai lavori pubblici racconta la sua
SIENA. Il Santa Maria della Scala è entrato in crisi per colpa del sindaco Ceccuzzi e non, come questi continua voler far credere, per la crisi che si è consumata in Consiglio Comunale. Il mercato delle bugie è sempre affollato! Da tempo ho suggerito agli ex consiglieri comunali, passati alla storia come “dissidenti”, di abbandonare la sterile polemica con l’ex sindaco. Smettendo di evidenziare le falsità che questi propina quotidianamente. Solo inutili polemiche! Tante chiacchiere che non fanno farina! I comunicati di Ceccuzzi sono sempre intrisi di proposte e accuse, un costante livore finalizzato ad alimentare un comune senso di negatività, verso chi ha avuto il coraggio di contestarlo.
Siena è stanca di queste polemiche. La dimensione dei problemi in cui è piombata è tale che oramai piangere sul latte versato serve a poco. Quello che è accaduto resta ben impresso nella memoria, perché non si sbagli di nuovo. Oggi contano le soluzioni serie per uscire, prima possibile, dalla cappa in cui siamo sprofondati e che ha umiliato Siena davanti a tutta l’Italia. Così non merita dare peso alle numerose promesse elettorali che Ceccuzzi distribuisce con cadenza giornaliera. Il solito libro dei sogni, di chi evidentemente ancora non ha capito lo stato in cui, grazie alle sue scelte lungimiranti, è piombata Siena. Le sue ricette per uscire dalla crisi suonano come parole al vento!
Si continuano a promettere opere faraoniche, come l’auditorium in fortezza, o i parchi cittadini, ignorando che Siena non ha più soldi. In Comune si stenta a pagare gli stipendi dei dipendenti ed anche i senesi vendono l’oro per tirare avanti. Ceccuzzi continui a fare la cicala, promettendo mari e monti, quando proprio lui ha battuto la bocca sui problemi economici del Comune.
Davanti però al comunicato sul Santa Maria della Scala, non sono riuscito, contrariamente a quanto professo, a tacere, perché offeso da così tanta falsità.
Che gli appalti per la manutenzione ed i servizi di vigilanza scadevano ad agosto 2012 lo si sapeva fin dal primo giorno di mandato (giugno 2011), come pure l’entità dei soldi necessari per l’espletamento della gara per il rinnovo. Come ho già detto in passato, c’è stata una precisa decisione di Ceccuzzi di tenere il freno tirato sul Santa Maria della Scala. Un disegno incentrato a mostrare la faccia peggiore della gestione del complesso, per sostenere e far decollare la sua Fondazione. Una gestione politica che aveva visto drasticamente ridotte le iniziative ed attività nel 2011. Ciò è dimostrato dai dati statistici sull’affluenza, in calo rispetto al 2010, che fino ad allora era stato indicato come l’anno peggiore del Complesso Museale.
La domanda sorge spontanea: perché se si avevano i soldi nel cassetto non si è dato corso subito al bando di gara? Consentendo così, visti i tempi burocratici, di avere verso giugno 2012 il nuovo gestore dei servizi?
Ma vi era anche un altro bando che poteva essere espletato addirittura senza copertura economica: l’affidamento del servizio bar ristorante. Un bando che prevedeva una convenzione con i lavori di allestimento a totale carico dell’aggiudicatario. Un ulteriore importante tassello che si sarebbe aggiunto al mosaico di recupero del complesso. Qui non occorrevano soldi. Perché anche in questo caso in un anno non si è fatto niente?
E’ chiaro che Ceccuzzi aveva un’altro programma. Era interessato solamente a creare il nuovo carrozzone, la Fondazione SMS, forse per far accomodare qualche amico: un presidente, un direttore generale, un conservatore, alcuni componenti il Comitato Scientifico, un Collegio dei revisori dei conti, ecc. Posizione che traspare, chiaramente, il 20 marzo 2012 nella seduta del CC in cui viene approvato lo Statuto della Fondazione di Partecipazione “Antico Ospedale Santa Maria della Scala”. Nella stessa seduta il Sindaco afferma che c’è urgenza di procedere alla gara per il rinnovo dei servizi di manutenzione e vigilanza. Perché anche dopo quella seduta, non si è fatto nulla?
La scelta di affidare tutto alla nuova Fondazione è criticabile, ma lecita. Ciò che è, invece, vergognoso è continuare con le menzogne. Il programma di risolvere tutti i problemi del più grande attrattore culturale della città, con la Fondazione, è fallito. Allora ci si difende dando la colpa agli altri. Il Commissariamento del Comune non c’entra un fico secco con il mancato rinnovo dei servizi e la crisi del SMS. Le cause del declino del SMS sono da attribuire solo alla caparbietà di voler portare avanti un programma che si era visto non avrebbe dato i risultati attesi. Ma d’altra parte non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
(Foto di Corrado De Serio)